Intervista a Pierluigi Angler

Enorme big amberjack ricciola da kayak
Enorme ricciola da kayak

Una grande leccia amia a spinning da riva!Più aumenta il numero di pescatori che conosciamo e più diminuisce la percentuale di quelli che ammiriamo davvero. Pierluigi, ormai da anni nostro guru e mentore dello spinning marino, è davvero al vertice dei pescatori più stimati e apprezzabili! Non solo è incredibilmente tecnico, preparato, abile conoscitore del mare, dei laghi e dei torrenti, lui è anche disponibile, gentilissimo, sincero, onesto e vero. E’ un uomo tutto di un pezzo e, non da ultimo, è molto molto simpatico!

Questa sviolinata la facciamo con molto piacere, anche perché rappresenta un rarissimo esempio di autentico “pro-staff”. Questa parola negli ultimi anni è diventata quasi un insulto… Questo perché aziende e pescatori ne hanno abusato in lungo e in largo. Pierluigi invece è uno che promuove un brand in modo trasparente, che grazie alle sue innegabili e facilmente riscontrabili doti di pescatore, testa, prova, verifica e commenta tonnellate di attrezzature, mettendo le attrezzature al servizio delle catture e non il contrario!   Speriamo di tornare presto dalle sue parti, perché lì abbiamo fatto pescate stupende e conosciuto persone fantastiche! In conclusione: Pier è soprattutto un amico e come tale lo ringraziamo per questa preziosa intervista: foto da urlo e consigli importanti. Da leggere fino in fondo!

Dentice da urlo in kayak!

Dentice spettacolare in kayak!

Ciao a tutti, sono Pierluigi Cantafio vivo in Calabria, regione dove sono nato e che amo nonostante le sue mille contraddizioni. Ho studiato ingegneria ambientale e ho sviluppato la tesi sui nanocompositi di resine epossidiche e nanotubi di carbonio. Inutile dire che tutto ciò deriva dalla mia ancestrale passione per la pesca.

1. Da quanto peschi?
Da quando ero piccolissimo, frequentavo le scuole elementari, con lenza a mano sia in mare che in acqua dolce.
2. Collabori con qualche brand, associazione, gruppo, iniziativa, legati alla pesca in mare?
Collaboro da diversi anni con il gruppo Shimano, quindi anche con G.Loomis, Rapala, Storm, Power Pro etc. Sono anche testimonial Hobie Kayak per l’Italia per conto di Bolsena Yachting Sport, in quanto il kayak rappresenta l’altra mia grande passione sempre unita alla pesca. Di recente con un gruppo di amici abbiamo formato Pesca All in – Top Angler Italia.

3.Che tecniche pratichi, in genere dove e rivolte a che pesce?
Fin da giovanissimo ho pescato con gli artificiali (trote a rotante), poi ho praticato tante tecniche con l’esca naturale e oggi pratico essenzialmente spinning in tutte le sue forme, light vertical jigging e kayak fishing in genere. Pesco essenzialmente in Calabria in mare, torrente, laghi in cerca di qualsiasi predatore che frequenti le nostre acque.

trota fario spettacolare... pesce da sogno!

trota fario spettacolare… pesce da sogno!

4.Qual è la tua tecnica preferita e perché?

Come anticipato la mia tecnica preferita è lo spinning in tutte le sue forme, anche nella versione verticale del light jigging. Adoro questa tecnica per le emozioni che riesce a regalare, dalla “botta” avvertita in mano in maniera diretta, all’enorme rapporto tra dimensioni delle prede e potenza dell’attrezzatura. In più è possibile catturare dei veri e propri mostri, sogno di tutti i pescatori.

5.L’alimentazione calabrese è il tuo doping? Riesci a pensare a catture di rilievo non accompagnate da ‘nduja e altre prelibatezze della tua terra?

Alla ‘nduja preferisco soppressata, morzello e vino di Cirò.

Tra le tante leggende sulla mia terra devo dire che la buona cucina è quella più giustificata… è pura verità.

Solo che a pesca ci si deve un minimo controllare perché se ci si siede a tavola dalle mie parti… si rischia di non alzarsi per ore facendo saltare la battuta!

6. Quanto reputi importante nella pesca in mare luna e maree, orari e meteo? E’ vero che hai un quadernino segreto in cui appunti da anni ed anni ogni informazione interessante sulle tue battute di pesca?

E’ vero. Anche se ormai non appunto quasi più perché il database è ormai ricco. Mi capita saltuariamente però di scoprire qualcosa di nuovo (la scoperta è il motore primo della nostra passione) e allora ogni tanto aggiorno qualche informazione. Reputo fondamentale incrociare le informazioni col momento e questo presuppone un grosso studio preventivo e soprattutto notare qualsiasi cosa analizzando gli eventi. Sembrano paroloni, ma di fatto è una cosa che viene in automatico. Andare nello spot X col mare mosso non vuol dire nulla, andarci con la giusta scaduta di un vento specifico e l’alzata del reciproco in opposizione con la giusta luna garantisce di trovare pesci con altissima percentuale.

Il successo di una battuta si ha lanciando sui pesci e fortunatamente oggi riesco a trovarmi quasi sempre al posto giusto nel momento giusto.

Grande serra da riva!

Grande serra da riva!

7. Nel corso di tutti gli anni in cui hai pescato in mare, hai notato l’arrivo di nuove specie? E cambiamenti nelle abitudini dei pesci di sempre?

Quando ero ragazzino i serra praticamente non esistevano. Non capitava mai di vedere arrivare un pesce allamato tranciato dai famosi denti. Anche i barracuda erano numericamente molto inferiori.

Ho praticato per anni la pesca in apnea a livello agonistico e gli avvistamenti erano rarissimi, diversamente da oggi. Vedevo molti pesci pappagallo, specie mi dicono non tipicamente nostrana. Nei tempi moderni ho vissuto la crescita della presenza del carango mediterraneo, caranx crysos, anch’esso molto meno presente fino a qualche anno fa. E’ una specie divertentissima da pescare quindi ben venga! Sui serra ho notato una variazione della popolazione, almeno sulle coste ioniche calabresi. Una volta erano più grossi, molto stagionali e numericamente inferiori. Oggi sono tantissimi, più piccoli e sempre presenti.

8. Se dovessi scegliere un singolo elemento dell’attrezzatura sul quale non badare a spese, dove davvero vuoi l’eccellenza, quale sarebbe?

Probabilmente il mulinello. Se non funziona bene questo elemento non si può pescare, c’è poco da fare. Personalmente non sono un maniaco, non lo sono mai stato. Non bado se il mulinello sia esattamente come quando l’ho comprato, mi interessa che sia solido, affidabile e fluido. Va bene il rumorino ma non deve grattare altrimenti ci distoglie dall’azione di pesca e leva sensibilità. La frizione, poi, deve lavorare come si deve altrimenti si perdono pesci. Anche le canne sono fondamentali, soprattutto per lo spinning dove la corretta animazione dell’esca per ore e la giusta sensibilità sono fondamentali per aver successo. Ma come detto prima, senza mulinello che funziona bene non si può pescare, mentre con una canna rotta, e proprio voi dell’anonima ne sapete qualcosa, si possono pure prendere spigole a buio dopo una pizza!

Una spigola record, big seabass

Una spigola record!

9. Nel corso degli anni produttori e tecnologie hanno migliorato molto le nostre attrezzature da pesca, per te qual’è stata la novità più utile e rilevante?

Probabilmente l’uso del trecciato che ci ha regalato maggiore sensibilità, fluidità e distanza di lancio in pesca grazie alle sue qualità di rigidità e al suo rapporto tenuta/diametro. Ne è conseguito anche un miglioramento in tutto il panorama delle attrezzature con mulinelli più robusti e dalle frizioni più performanti e canne adeguate. Oggi senza trecciato sarebbe difficile per me pescare in generale, anche se in alcune tecniche è opportuno usare il monofilo.

10. Perché ami tanto il kayak fishing? Pregi e limiti di questo mezzo…

Lo amo prima di tutto perché non ho mai potuto avere una imbarcazione vera e propria per diversi motivi, tra cui la mancanza di tempo da dedicargli e della disponibilità di luoghi dove tenerla, porti compresi. Per il kayak basta un piccolo garage, lo si carica e lo si mette in mare ovunque si voglia, senza bisogno di nessun altra struttura, senza benzina, senza tasse ecc. Mi posso recare in qualsiasi spot anche a centinaia di chilometri di distanza, basta caricarlo sull’auto e partire. I suoi limiti sono ovviamente il raggio d’azione limitato una volta in acqua (anche se non del tutto perché in una giornata di possono percorrere anche 20 miglia nautiche), la velocità (massimo circa 5 nodi o poco più) e la capacità di stivaggio. Ma è anche il bello della disciplina,

leggeri e rapidi si va a colpire come cecchini.

11. Qual’è il pesce che preferisci combattere in canna?

I grandi alletterati, pesci da 10-15kg. Riescono a sviluppare potenze assurde con sfrizionate da paura, però il combattimento non diventa un lavoraccio come con i grandi tonni rossi. In più l’attrezzatura che si usa in genere è abbastanza leggera e quindi anche l’azione di pesca risulta piacevole. Anche la grande leccia è una goduria in canna, ma l’alletteratone tira di più!

Grande tonno alletterato in Kayak

Grande tonno alletterato in Kayak

12. Tra le tue infinite catture, qual è quella che ricordi con più emozione?

Sono due. Una è la prima spigolona della mia vita. Pesce di quasi 7kg fatto a buio, tutto da solo nel 2006 con mare mosso e vento, cannaccia da 35€ e mulinello Nexave 4000 da altrettanti denari. Sfrizionate e paura di perderla, quando ho acceso la frontale e visto quel testone quasi svenivo. Una volta afferrata con la mano e portata sulla spiaggia ho visto del sangue sulle mie dita. Pensavo fosse il suo, invece era il mio: talmente ero felice di non essermi accorto di avere una “simpatica” ferita ricordo.

La seconda cattura è stato il primo tonno rosso preso interamente a spinning in Italia, cattura e rilascio documentati da un video. Erano gli anni in cui si sapeva pochissimo di spinning al tonno (oggi sembra quasi di andare a sugherelli) e nulla relativamente alla sua pesca in kayak.

Ricordo ancora l’enorme esplosione sull’esca con la botta tremenda, le fughe e la faticaccia vista la posizione. Per fortuna tutte le scelte che ho fatto in quell’occasione sono state oculate ed è andata bene.

13. Quali sono i tuoi record più significativi in mare e in acqua dolce?

Oltre al primo tonno rosso preso interamente in kayak in Italia ho il record per l’alletterato preso dal kayak (14kg) in più ho avuto la fortuna di catturare diversi “pesciotti” tra cui una ricciola di 27kg,

tantissimi dentici fino a 9kg, cernie bianche fino a 9kg, pesci spada. In barca a spinning ho catturato tonni rossi fino a circa 50kg (non pesati) e da riva serra e barracuda fino a 6kg, lecce over 10kg e il mio record sulla spigola si ferma a 9kg circa, un mostro che è tornato come quasi tutte le mie catture prontamente in mare con ogni cura. In acqua dolce adoro pescare i persiconi silani con pesci fino quasi a 50cm e le trote selvatiche dei laghi montani con catture di pesci oltre i 60cm.

tonno a spinning

tonno a spinning

14. Quanto tempo riesci a dedicare alla pesca?

Dipende. In genere 1 giorno nel fine settimana e, se mi è possibile, un paio d’ore anche nei giorni lavorativi. Ovviamente per questo tipo di battuta si fanno dei sacrifici andando sempre di corsa, saltando i pasti e dormendo meno del solito.

15. Cos’è per te la pesca?, è così? Ce lo puoi raccontare?

E’ il mio sfogo, la mia più grande passione, un chiodo fisso. E’ causa di gioie e dolori, soprattutto quando si sconfina in quella che non è più pesca pescata.

Ma quando non riesco ad andare per mari o laghi o torrenti si vede subito: divento cupo, irascibile, pensieroso, mentre solitamente sono tranquillo, solare, giocherellone.

16. Ti ricordi il primo pesce che hai preso?

Si, una mormoretta si e no di 2,7g, con una cannaccia tipo traina dalla barca che mi regalò mio padre con manico in legno (non sughero eh!). Era una sera d’estate ed ero in pesca con un mio amico nella spiaggia davanti casa. Chiamai mio padre per aiutarmi a slamarla felice come… un bambino!

Enorme big amberjack ricciola da kayak

Enorme ricciola da kayak

17. Esiste ancora una “cattura dei tuoi sogni” che ancora non hai preso?  Quale il pesce che manca al tuo acquario?

Nelle mie acque mi piacerebbe prendere l’aguglia imperiale, magari a spinning. Ci sono andato vicino un paio di volte ma ancora è per me un fantasma. All’estero mi piacerebbe pescare il taimen, visto il mio amore per la trota, e in mare roosterfish e GT, ovviamente per gustarmi i furibondi attacchi top water e i combattimenti potenti.

18. Ci racconti un aneddoto bizzaro della tua vita da pescatore?

3 anni fa ho partecipato ad una campagna per il campionamento delle spigole che consisteva nel prelevare la punta della coda (pochi millimetri) per l’analisi del DNA. I pesci si potevano trattenere o rilasciare, io li ho rilasciati praticamente tutti. L’anno seguente mi sono recato in uno spot dove avevo fatto questi campionamenti e abbiamo iniziato con il mio compare a catturare spigole. Lì per lì nulla di strano. Il giorno dopo mi chiama e mi manda la foto dell’unica spigola trattenuta nella serata che aveva l’inconfondibile segno lasciato dal prelievo dell’anno precedente. In un anno aveva praticamente raddoppiato il suo peso passando da 6-7 etti a circa 1,5kg. Tutto ciò per buona pace dei detrattori del C&R!!!

19. A noi la tua terra piace moltissimo e soprattutto troviamo fantastiche le sue acque (oltre alla cucina locale), ma tu cosa ne pensi della gestione delle acque in cui peschi? Proposte per migliorare la gestione della pesca sportiva e professionale?

Ci sarebbe tanto da discutere, ad iniziare dalla pesca illegale ad opera sia di ricreativi che di professionisti per finire all’inquinamento selvaggio dei corsi d’acqua. Dal 2015 sono componente dell’Organo di Gestione per Ionio e Tirreno della Regione Calabria e mi rendo conto che per risolvere i tanti problemi servirebbe un impegno totale.

Ad oggi ho maturato la convinzione che ognuno di noi non rappresenta solo “una goccia nel mare”, ma è possibile nel proprio piccolo fare qualcosa senza lasciarsi trascinare dalla corrente. E siamo proprio noi sportivi che dobbiamo dare l’esempio non compiendo stragi e rispettando le nostre acque.

Attualmente ciò che mi preoccupa di più nell’immediato è la gestione dei laghi silani, bacini di natura idroelettrica sottoposti a svuotamento periodico trascorsi un certo numero di anni. Ciò comporta l’azzeramento della vita nei laghi con popolazioni di pesci che si vanno a perdere di volta in volta e la conseguente attesa di decenni prima di rivedere la stessa presenza di vita. Una realtà contro cui mi batto ma che purtroppo è difficile da contrastare.

persico reale di Calabria

persico reale di Calabria

20. Qual è il gruppo di pesca che hai conosciuto più incredibile, figo, straordinario, meraviglioso, abbacinante, abbagliante, performante, divertente, immenso, pazzesco etc. etc. ? (Suggerimento: sono in quattro, di Milano, e hanno un blog…)

Ti posso sicuramente citare il gruppo che ho visto mangiare in maniera più abominevole tanto da far concorrenza a noi calabresi: ovviamente è l’Anonima Cucchiaino!

Scherzi a parte, ciò che fate voi per il mondo della pesca in maniera così serena, solare, “pulita” penso sia la realtà “blogghistica” non professionale migliore che ci sia!

21. Quali dovrebbero essere, in pochissime parole, le priorità per un ragazzo che si avvicina alla pesca? A cosa dovrebbe pensare, cosa dovrebbe evitare, cosa invece dovrebbe cercare di fare…

Dovrebbe sicuramente pensare a divertirsi. La pesca è divertimento in termini di catture, condivisioni con il proprio gruppo di amici, amore per la natura. E’ fondamentale cercare di notare tutto e cogliere tutti i messaggi che il fiume, il lago o il mare ci mandano. E’ bello provare, sperimentare, imparare. Oggi l’errore è quello di pensare che la pesca sia “immagine” e ciò porta molti a non essere se stessi, ad imbrogliare. C’è da ricordare, però, che le magagne vengono sempre a galla e che soprattutto il gioco non vale la candela. In primis perché non si può pensare di fare della pesca un lavoro, almeno in Italia, pensando solo di andare a pescare. E per qualche decina di euro di attrezzatura, fidatevi, non ha senso “svendersi”. In secundis perché vale il detto che mi ha insegnato anni fa uno dei miei maestri valido sia per la pesca che con le donne: “il galantuomo gode e tace”. Non si deve pescare o stare con una donna, per vantarsi, ma per il puro gusto di farlo.

1 Comment

  • mimmus ha detto:

    “è incredibilmente tecnico, preparato, abile conoscitore del mare, dei laghi e dei torrenti, lui è anche disponibile, gentilissimo, sincero, onesto e vero. E’ un uomo tutto di un pezzo e, non da ultimo, è molto molto simpatico!”

    Ed è anche una grande… bestiaccia!

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