Una pescata favolosa, una pescata indimenticabile… che giornata e che catture! E’ quello che vorrei raccontare, un’avvincente storia di pesca e avventura, magari vissuta da poco. E’ quello che vorrei raccontare, ma di recente non ho pescato molto, ho pensato moltissimo alla pesca, ma pochi lanci in acqua. Eppure qualcosa da dire resta. Qualcosa sospeso tra emozione e pensiero.
La sensazione di aver pescato per pescare, libero come non capitava da tanto tempo.
Troppo lavoro, troppe preoccupazioni e la grinta da rocker della pesca si è un po’ smussata nelle ultime settimane; ancora ebbro della enorme gioia dell’apertura della pesca al luccio e drogato dai ricordi di da tante splendide trote in torrente, mi sono un po’ impigrito… Me ne rendo conto, salire le curve che portano in valle con i Led Zeppelin a tuono non è la stessa cosa se sono le otto di mattina e mangi una brioche del baretto invece delle tre e mezza dritto dopo la serata… Così come guardare la pioggia fuori dalla finestra compiacendosi del caldo della stufa e dello stufato con polenta, forse non è da veri duri. Sfoderare la canna nella tempesta ed insidiare pinnuti da leggenda con esche colossali si addice di più alla gloria imperitura che forgia il nostro nome: Anonima Cucchiaino “Anonima, come aura di mistero e crimine che ammanta chi non teme nulla, Cucchiaino, parola che dapprima inganna per poi travolgere come stridore di armi in battaglia affilate come ami, di metallo sono fatte le esche ed il cuore”.
Eppure questo periodo catartico a basso tasso di aggressività alieutica mi ha fatto bene, ho abbracciato il piacere più nobile e sfuggente di trasmettere l’esperienza, tanta o poca che sia, portando a pesca un apprendista marmoratista. Il ragazzo in questione, Luca, oltre ad essere simpatico, ha la grande dote di essere umile e di voler imparare da tutti, ma in verità già conosce la nozione più importante della pesca: le catture sono un traguardo, ma il cammino verso la loro conquista è la vera e profonda gioia.
La grande preda nel guadino, la sua foto, sono una enorme libidine dell’attimo e un oppiaceo a cui attingere tra i ricordi, ma la vita vissuta pescando è ciò che ci rende davvero felici.
Quella corrente di emozioni vissute in solitaria o condivise con amici di passaggio o di tutta la vita, quella corrente che possiamo rendere un piccolo riale, un torrente impetuoso, un lunghissimo corso d’acqua e perfino un mare o un oceano… dipende quante pescate e quali pescate vorremo e riusciremo a vivere dalla sorgente della nostra prima lenza alla foce del nostro ultimo lancio.
Con Luca ho pescato per il piacere di trasmettere qualche nozione e ho ritrovato quei valori della nostra passione che spesso sembrano stracciati e stravolti dalle ansie e dalle tormente delle vicende virtuali: invidie, bassezze, acidità, stupidità, menzogne… Frotte di pescatori che sparano sentenze dall’alto di ciclopica ignoranza, che sparano misure “stirate” di molti centimetri per l’ansia di “arrivare”, come se una trota sotto i 90 centimetri ormai non facesse più notizia…
Come se servisse la pioggia di like per avere una piena di emozioni.
I “like” piacciono a tutti, a noi per primi, eccome! Mica lo neghiamo, che male c’è? Ma è una questione di dare il giusto peso, di divertirsi con i social, ma di non esserne ossessionati, l’impressione invece è che molti facciano “carte false” e “giochino sporco” per questo… il che è assurdo e parecchio deprimente. L’assidua frequentazione dei social media credo provochi in tutti, forse anche in modo lieve e inconsapevole, una certa ansia da prestazione; ansia che dovrebbe stare agli antipodi della passione per la pesca.
Con Luca ho pescato per pescare, per l’importanza della pesca in sé. Il Sesia ci ha regalato una bellissima giornata, condizioni molto molto difficili, ma alla fine qualche bella trota si è vista e di risate ne abbiamo fatte parecchie.
Una settimana dopo, sono andato a pescare con Gianluca… per colpa mia lo ammetto, solo poche ore in pesca, molte al baretto o in trattoria, il Sesia ci ha strinato con una giornata di pioggia battente e pesci lenti. Ma è stato memorabile conoscere di persona un grande spinner e costruttore, dopo anni di conoscenza “virtuale”. Ed è ovvio che questa bella esperienza a pesca si lega con il flusso di pensieri di cui sopra… il bello del social, i veri valori della pesca… Alle volte una piccola fario condivisa con un amico, presa discutendo l’approccio migliore alla buca, catturata e rilasciata tra risate rilassate, vale molti pescioni presi a denti stretti, in tensione con noi stessi e verso il mondo.
No. Non è tutto qui. A stairway to heaven inizia con note lente, dolci, amare e malinconiche, ma mi fa sempre meravigliare, it makes me wonder, è rock, è totalmente rock.
La mia visione della pesca non è solo “comunione e liberazione”, segue questi giorni di pensieri perché il lungo corso delle mie pescate, dalla sorgente alla foce, deve avere delle lanche in cui far riposare la corrente, lame d’acqua in cui si possano specchiare il cielo e l’anima del pescatore.
“If there’s a bustle in your hedgerow, don’t be alarmed now, It’s just a spring clean for the May queen”.
Se ci sono dei rumori nella tua siepe. Non allarmarti. Sono solo i preparativi per la festa di Maggio
I preparativi stanno già facendo pompare adrenalina in circolo, l’amore per gli ami più affilati pretende di essere ascoltato con un giro di rullante, sono solo i preparativi per la festa di Maggio, amico tu mi conosci… Ti guardo con calma e condivido questo calice, ma domani sarò lontano, domani lancerò il mio inganno verso una nuova ossessione, e quell’ossessione avrà denti grandi e occhi di nero abisso, nuoterà tra i pensieri del mio giorno senza mai lasciarmi in pace, il sonno turbato da ombre sul fondale, grandi pinne spingono veloce il mio sangue, mancano solo tre giorni al prossimo lancio, la sveglia la mordo questa volta e quando rideremo insieme, soffocherò il mio ruggito per qualche attimo, ma sarò pronto a scagliare la mia esca più lontana e ferrare più forte!
Noi siamo pronti… solo tre giorni ci separano dal volo, ma la voglia di pescare è già decollata, sfreccia alla velocità del suono e il suono è sempre e solo Rock’n’Rod. Siamo noi, siamo sempre noi e siamo sempre in pesca, sull’acqua o nella mente.
“Mi piace”!
Buona piena di emozioni per il vostro viaggio 😉
Grande Paolo!
Grazie mille 😉
A presto e sempre comunque Rock’n’Rod
I like too….
Mmm….esche grosse, aereo,…andate a Nord?
Vedremo vedremo
Ciao Edoardo! Siamo adesso in Danimarca! 😉 Stay tuned ? Rock’n’rod
“Troppo lavoro, troppe preoccupazioni e la grinta da rocker della pesca si è un po’ smussata nelle ultime settimane”
Ciao Mimmus,
presto un capitolo rock’n’rod oltre confine!
😉
A prestissimo!
P.
Sono d’accordo Pietro: “la vita vissuta pescando è ciò che ci rende felici”.
Fai bene, mi sembra, a sganciarti dalla corsa verso il più grande, il più grosso, il più migliore, il più bravo, ecco: il più bravo.
E’ questo, giusto?
Certo, la corsa fa lettori, fa likes, fa notorietà e fa anche ego, tanto ego che uno si può anche sbilanciare 😉 e ritrovare col fiato corto a soffrire un pochino.
Stay tuned con te stesso allora, mi raccomando 🙂 e stai bene che mi fa piacere leggerti (leggervi) e di più quando sei fuori schema.
Ciao
Grazie mille Gabriele del messaggio, mi ha fatto molto piacere.
Spero di scrivere spesso “fuori schema”!
Stavo giusto chiudendo l’articolo che posterò domani 😉
Sono molto riconnesso con la pesca più pura, lontana dalla febbre dei like, che in verità non mi contagia mai eccessivamente, ma lontana anche dall’ossessione del big fish come concetto.
C’è una nota teoria che dice che i pescatori più evoluti attraversano fasi:
La fase del tanto: prendere tanti pesci.
La fase del grande: prendere pesci grandi.
La fase del come: prendere pesci in modo difficile e ricercato.
Infine il Nirvana, la pace interiore: pescare per pescare.
Grazie al cielo mi sento di aver superato la prima fase da molto, ma credo di oscillare costantemente tra le altre tre! 🙂
Del resto “domani sarò lontano, domani lancerò il mio inganno verso una nuova ossessione, e quell’ossessione avrà denti grandi e occhi di nero abisso, nuoterà tra i pensieri del mio giorno senza mai lasciarmi in pace”…