La Stanza dell’Autocostruzione -18- Magma Lures

Esistono persone pignole poi ci sono anche persone estremamente pignole, maniaci della precisione… Se voi doveste commissionare un lavoro non vorreste che a farlo fosse uno di questi ultimi? Se poi il lavoro fosse crearvi esche e canne da pesca, ovvero i beni materiali più preziosi al mondo, siamo certi cerchereste il più maniaco tra gli artigiani maniaci di precisione! Gianni, in arte Magma, è uno straordinario costruttore di canne ed esche, la qualità dei suoi lavori è migliorata moltissimo negli anni, infatti rispetto ad altri auto-costruttori non si è dedicato assiduamente per decine di anni alla creazione di esche, ma in pochi anni ha raggiunto un livello da maestro che maestri canuti possono invidiargli! Che voi siate auto-costruttori in erba, auto-costruttori esperti, o semplici pescatori ed amanti di oggetti belli e funzionali, non vi resta che leggervi questa lunga e dettagliata intervista rifacendovi gli occhi sulle foto! Rock’n’Rod 

Giovanni - Magma lures
Mi chiamo Giovanni , Gianni per gli amici , Magma sui forum e sono nato in una ridente cittadina dell’alto milanese ormai 44 anni fa. Ormai 44 anni fa…

Sin da bambino era chiaro che non mi sarei accontentato di utilizzare i giochi in modo convenzionale, volevo vedere come erano fatti e il funzionamento e fu così che robot, aerei e finanche le bambole parlanti di mia sorella, finivano smontati in piccole parti dalle quali cercavo di realizzare qualcos’altro.

Non ho mai amato il preconfezionato, l’oggetto già pronto, non mi accontentavo di pagare qualcuno che facesse per me o comprare un prodotto già pronto, laddove possibile ho spesso tentato la via dell’autosufficienza e del fai da te,   è cosi che nel tempo mi sono cimentato in passioni molto differenti tra loro, in cui manualità e concetto erano un requisito fondamentale.

Dalla progettazione e realizzazione di impianti hificar hi-end, (la premessa della audiofilia: mi tenevo molto lontano dai facili unz unz, preferendo la qualità alla pressione sonora), all’esperienza dell’assemblaggio del PC personale e quello di qualche amico e spinto dal perfezionismo e dalle potenzialità dell’overclocking   realizzai sistemi di raffreddamento per pc waterblock in rame (sistemi di refrigeramento ad acqua per computer) partendo da un semplice blocco di rame con l’aiuto degli ormai sempre più diffusi forum di discussione.

Rotanti MagmaTutto quello che ho realizzato da me è stata fonte di grande soddisfazione, sia per l’orgoglio che questo genera che per i risultati ottenuti.

Ho fondato insieme ad amici il forum “Spinning Evolution” nel 2012 , forum che ci ha dato grandi soddisfazioni prima di venire superato da altre piattaforme, che nonostante la velocità e la mediaticità nettamente superiori, ancora non hanno eguagliato le potenzialità di condivisione, divulgazione e discussione su tematiche tecniche e ambientali, così come il forum poteva fare, purtroppo l’attenzione delle persone è sempre più catturata dal modello di tutto e subito che i social impongono e diffondono.

Ho da sempre a cuore le tematiche di rispetto ambientale e sostenibilità della pesca , per questo motivo da quest’anno ho aderito ad una associazione creata da un gruppo di cari amici del Novarese e Vercellese , il suo nome è NAC Novara Anglers Club (Tra soci e fondatori molti nostri amici che salutiamo! N.d.R.)

  1. Da quanto peschi?

Dagli anni ’90 ho pescato in laghi a pagamento (con la tecnica dello spinning da subito), complice la compagnia dell’epoca poco portata ad una pesca più Livrea studiata degli artificiali Magmaimpegnativa, ho voluto sperimentare per conto mio la pesca in acque libere qualche anno più tardi, credo nel ’93 con la prima marmorata allamata (nell’ormai mitologico Ticino) con un vibrax 4 e una hardy fibatube 7′ assolutamente sottodimensionata per lo scopo perché creata per lago e torrente, fatta da un abile artigiano di castano primo. Purtroppo si slamò e non riuscii a vederne che i riflessi e la taglia interessante mentre si dibatteva cercando la libertà.

Un appuntamento mancato purtroppo può determinare il destino di una storia, sliding doors, e così complici gli scarsi risultati dell’approccio in solitaria e la mancanza di una guida che mi indirizzasse in questo mondo complesso, ho ripreso a pescare in laghetto con gli amici, perdendo purtroppo gli ultimi anni di vitalità del fiume Azzurro, qualche anno più tardi infatti la trota marmorata è praticamente scomparsa, questa mia scelta è tuttora fonte di grandissimo rammarico.

Quel fatto (la marmorata slamata) a distanza di tempo lo considero come un preambolo alla forte passione che nutro per tutti i salmonidi e in particolare per la Trota Marmorata.

Questo secondo tentativo comportò il partire praticamente da zero, tutta un altra storia avere a che fare con i pesci veri! Per fortuna internet e i forum mi hanno permesso di imparare qualcosa e soprattutto di fare amicizie preziose, con le quali ho condiviso nel tempo la mia crescita come pescatore .

  1. Quando hai iniziato a costruire? Ti ricordi la tua prima creazione?

La mia prima creazione risale agli anni ’90, senza esperienza e senza forum, provai a realizzare un minnow di generose dimensioni e rifinito con dovizia di particolari, ma che al varo si dimostrò un netto fallimento, molto scoraggiato abbandonai per diversi anni la pratica.

Ripresi (forse è meglio dire iniziai) poi nel 2012 fortemente motivato nel prepararmi al meglio per il secondo viaggio in terra Lappone. L’anno precedente fu quello che mi mise di fronte alle potenzialità di un esca semplice e micidiale: il LIPLESS.

In quel viaggio infatti gli amici comaschi Paolo e Giorgio mi avevano illuminato sul fantastico mondo della pesca con i lipless, e quale motivazione più grande se non tornare l’anno seguente con le esche che mi ero realizzato personalmente ?

Fortunatamente per me, i forum ( quello di black bass and co in primis ) erano lì con moltissimo materiale, idee e consigli da cui trarre spunto, e suggerimenti preziosissimi.

Livrea Magma lures

  1. Perché hai iniziato ad autocostruire?

Banalmente credo che la motivazione principe sia spesso la stessa per molti, e si tratta di quella economica (soprattutto in situazioni in cui si pastura con le esche come in Svezia…eheheh!) ma a questa aggiungerei senza dubbio il piacere di pescare e catturare con esche e attrezzi costruiti espressamente per le proprie esigenze.

  1. Quando peschi che tecniche pratichi, dove e rivolte a che pesce?

Pesco esclusivamente a spinning , tecnica della quale amo il forte dinamismo e lo spirito di avventura: l’inerpicarsi su un torrente, l’esplorare aree di fiume non conosciute, magari in solitaria; e lo pratico prevalentemente alla ricerca dei salmonidi .

Durante questi anni ho avuto modo di pescare in molti fiumi italiani popolati dalla trota marmorata Adige, Brenta, Piave, Isonzo, Adda, Brembo, Serio, Oglio etc etc.  Occasioni uniche di conoscere posti meravigliosi e scambiare opinioni con gli amici conosciuti strada facendo.

Ma se dovessi scegliere un posto da chiamare “casa” questa è senza dubbio l’amata Val d’Ossola

Ho avuto anche il piacere di pescare terre straniere: la Lapponia svedese alla ricerca delle sue bellissime Brown trout e nei balcani in slovenia e bosnia ( tentando la cattura di un pesce molto difficile come l’Hucho Hucho ) e in Montenegro alla ricerca delle trote marmorate nel versante adriatico, e di hucho hucho nel versante danubiano.

  1. Qual’è il tuo più grande vizio?Cattura di Giovanni - Magma lures

Senza dubbi il gusto per le belle cose e il perfezionismo, la ricerca costante di migliorare tecnica e attrezzatura, ma soprattutto di migliorarsi in tutto quello che faccio. Uno di quei vizi che ti rende la vita più complicata…

Molte sono state infatti le occasioni in cui, non soddisfatto, ho rimesso mano più volte allo stesso lavoro.

  1. Qual’è il materiale che ami di più? E quale tecnica di costruzione?

Non esiste un materiale che amo più di altri, ognuno ha il suo scopo e in base a quello occorre orientarsi sulla balsa piuttosto che sulla samba, faggio, resina etc .  Quelli che uso più frequentemente sono samba e balsa.

  1. Nel corso degli anni produttori e tecnologie hanno migliorato molto le nostre attrezzature da pesca, per te qual’è stata la novità più utile e rilevante?

Credo che il carbonio prima e i fili trecciati poi, abbiano radicalmente cambiato il mondo della pesca.

  1. Qual’è l’elemento che conta di più nel successo di un artificiale? Colore e realismo, equilibrio dei pesi e vibrazioni, forma e sua idrodinamica?

Sono un fanatico del realismo, tant’è che nelle livree che realizzo cerco di essere quanto più vicino possibile a foto raffiguranti giovani pesci della taglia corrispettiva alle dimensioni della mia esca, e non semplicemente rappresentazione in miniatura di adulti.

Tuttavia sono convinto che ciò che conta di più siano le vibrazioni prodotte e la capacità di raggiungere la profondita di pesca per cui una esca è pensata tutto il resto ha una valenza di secondo piano .

  1. Ci descrivi i principali processi/fasi della costruzione di un tuo artificiale?

Fase della lavorazione degli autocostruiti di MagmaSi parte da un obiettivo: pescare nella zona “X” con le problematiche riscontrate in pesca nelle passate occasioni, da lì si sviluppa una idea che prende forma dapprima in un disegno, e poi su di una tavola di legno.

Sulla base di questo disegno sagomo una dima di cartone attraverso la quale trasferire i contorni dell’esca sul materiale scelto, da li seguono il taglio, e la preparazione della sede per la zavorra ( il motore dell’esca ) e l’armatura e la sede della paletta.

A questo punto abbiamo un pezzo di legno che rappresenta la forma dell’esca solo osservandola sul fianco, una seconda dima viene utilizzata per contornare la sagoma dell’esca questa volta dal profilo inferiore .

Sulla base delle tracce effettuate si rimuove il legno in eccesso e si inizia ad arrotondare gli spigoli per arrivare alla silhouette definitiva .

Ora abbiamo un pezzo di legno molto ben sagomato ma molto lontano dall’essere chiamato esca , vanno infatti incollati armatura in acciaio e zavorra , successivamente dello stucco coprirà i buchi lasciati da questa operazione e una carteggiatura finale rimuovera gli eccessi di stucco e darà una finitura più liscia.

Con una punta da trapano per legno si realizzano le sedi degli occhi e con una lama si lavorano le branchie la bocca e quanti altri dettagli si vogliano dare alla nostra esca, che ora dopo una ulteriore levigatura degli angoli vivi rimasti è pronta all’immersione in una speciale vernice turapori, che avrà lo scopo di impermeabilizzare il legno e mitigarne le asperità, finita questa operazione l’esca riposa un paio di giorni per permetterne la completa asciugatura.

Ora previa una leggera carteggiatura siamo pronti per la livrea, che sono solito dare ad aerografo e su base di foglia di argento (imitazione) a seconda della complessità della livrea si decide se utilizzare o meno degli stencils che permetteranno alla vernice di coprire solo le parti prestabilite dando così l’effetto di una squama o delle branchie.

Una volta asciugata la vernice, si procede all’incollaggio degli occhi e alla resinatura protettiva in resina epossidica.

  1. Quanto tempo dedichi all’autocostruzione e quanto alla pesca?

In genere cerco di costruire durante il periodo di chiusura della pesca alla trota, ma puntualmente questo non si verifica mai dovendo in fine sottrarre tempo alla pesca…  Prima di iniziare a costruire facevo fino a 3 uscite settimanali di pesca, almeno due occupavano una intera giornata. Ora purtroppo questo tempo si è dimezzato per far posto alla costruzione.

  1. Cos’è per te la pesca e cosa significa per te costruire esche?

La pesca è per me l’occasione di scostarmi dalla frenesia del nostro mondo e vivere la natura sfidandola con il dovuto rispetto.Creazione di Magma

Momenti unici di un relax forse solo apparente, in quei momenti tutto quello che ti preoccupava fino a pochi istanti prima scompare e lascia posto all’ammirazione e all’ascolto dell’esca e alla lettura dell’acqua .

Anche il contesto ha la sua importanza e fortunatamente le acque da salmonidi offrono spesso anche paesaggi in grado di far passare in secondo piano i problemi che la vita ti crea, almeno per quei preziosi momenti passati a pescare.

Una marcia in più secondo me ha la pesca a spinning, il suo dinamismo e la sfida di animare un pezzo di legno o di metallo e renderlo attraente agli occhi dei nostri amici pinnuti mi ha conquistato da subito.

Costruire esche è un modo per prolungare le sessioni di pesca vivendola a tutto tondo, mentre torni a casa rifletti su cosa un’esca avrebbe potuto darti in più su quel raschio o in quella buca, rimediare alle problematiche incontrate in pesca e che richiedevano proprio l’esca che non hai in plano.

Senza dimenticare poi il piacere di vedere una cattura fatta con la tua creazione, soprattutto quando questa ha caratteristiche che in commercio non potevi trovare garantendoti un reale vantaggio rispetto agli altri pescatori che usano solo prodotti commerciali.

  1. Qual’è la tua marca di esche artificiali presente sul mercato preferita?

Recentemente un caro amico mi ha fatto conoscere alcuni modelli di produzione japan e devo dire che, anche se spesso nella semplicità si ottiene il risultato sperato, la ricerca e la dedizione che i giapponesi mettono nella pesca, regala quasi sempre prodotti di eccellenza.

  1. Qual’è il tuo sogno di costruttore di esche?

Essere riconoscibile tra tanti come portatore di uno stile personale.

  1. Se potessi scegliere un altro costruttore a cui affiancarti, presente o passato, il più bravo, chi sarebbe?

Forse il più bravo è riduttivo in questo caso, ci sono alcuni costruttori di assoluto rilievo come Gianni Burani, Loris Ferrari, Gianni ( non sono io!!! Eheheh), Oliffo, Joe Zaza , il Cobra, Yu , Mikelindo, ma se devo indicare il mio preferito è senza dubbio Spoonboy.

  1. Quali sono, nell’ordine, i primi materiali e attrezzi che consigli a chi vuole iniziare ad autocostruire? E con quale imitazione partire?

Poche cose per iniziare: una tavoletta di legno, del filo di acciaio, un seghetto per legno, un cutter, carta abrasiva, poche bombolette spray e un buon protettivo .

Il consiglio è senza dubbio partire dal semplice, un lipless, la mia esca preferita.

  1. Che consigli daresti a chi si avvicina all’autocostruzione?

Leggere molto e mai perdersi d’animo.

Meravigliosa canna legata da Magma lures

  1. Sei anche un abilissimo costruttore di canne; usi grezzi particolari e scelte di finitura molto raffinate. Ci racconti un po’ come hai iniziato ad assembrale le tue canne e quali particolarità hanno?

Ti ringrazio molto, anche in questo caso il leitmotiv è il medesimo e il periodo è grossomodo coincidente il mio secondo viaggio in lapponia svedese.

L’anno prima avevo infatti commissionato una canna su grezzo CTS ad un noto costruttore, purtroppo però non ero rimasto per nulla soddisfatto, indubbiamente difficile accontentare un tizio pignolo come me, se non facendo da se.

Così che l’anno seguente ho aperto la sfida: “perchè non posso costruire la mia canna da pesca ?”

Inizia una lunga fase di apprendimento, molta frequentazione sul forum di riferimento ( italian rod building) ed esperimenti. Si alternarono fallimenti e soddisfazioni come è normale che sia in un percorso di continuo apprendimento, ma alla fine ce l’ho fatta! Pesco unicamente con le canne da me realizzate ed è una grande soddisfazione.

In tutte le mie realizzazioni cerco di mettere al primo posto gestione dell’esca, della preda e soprattutto il bilanciamento dell’attrezzo per una esperienza di pesca piacevole e rassicurante.

Una delle canne di Giovanni - Magma luresUna canna custom non deve logorare il polso di chi la usa, questo si ottiene unicamente con il bilanciamento della canna, molto difficilmente anche mulinelli di peso superiore abbinati ad una canna sbilanciata sortiranno l’effetto che una buona progettazione può dare, il fulcro della canna nel mio concetto si trova esattamente sull’ultimo punto di leva della mano non gravando oltre modo sull’articolazione del polso .

Un altro aspetto fondamentale è la capacità della canna di gestire le esche per cui è pensata nelle acque per le quali è pensata, non credo alle canne universali, quanto ad oggetti specifici e mirati.

La scelta di un grezzo adatto quindi si complica. Le azioni molto fast che prediligo per il piacere della gestione delle esche, se non accompagnate da una piega significativa sotto carico sono spesso causa di slamatura del pesce, per questo trovare il giusto connubio in un grezzo non è semplice.

Per questo uso con netta prevalenza grezzi CTS, la varietà di modelli con differenti azioni, ma anche per l’indubbia qualità, (in ambito rod building è a mio parere tra i primi tre costruttori al mondo in termini di qualità) e per il livello di personalizzazione molto ampio, con le moltissime varianti di lunghezza, grammatura, azione e perfino colore .

  1. Qual’è il valore più bello della pesca per te?

Forse la pesca trasmette a chi la pratica una sorta di lettura differente della vita. La trepidante aspettativa che hai tutte le volte che ti svegli nel cuore della notte per partire all’indirizzo dello spot sognato per giorni, l’arrivo su di un fiume ancora nascosto dall’ombra e l’attesa e la speranza che alla tua esca giunga la trota filosofale, regalano immense soddisfazioni quando queste aspettative si avverano, ma è anche vero che chi è abituato a certe pesche mette in conto la concreta possibilità che questi sforzi non diano i risultati sperati.

Ogni volta è una avventura nuova e il cappotto della volta prima ha insegnato qualcosa.

Lasciaci qui di seguito i recapiti per coloro che vorranno contattarti e vedere i tuoi lavori:

magmafishing@gmail.com

Particolare delle canne assemblate da Magma

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