Quest’estate ho pescato molto meno di quanto avrei voluto.
Da me ci si aspetta un pochino di più; degli anonimi – per quanto di B – sono pur sempre il più marittimo.
Ho pescato solamente 4 volte : un’uscita a spinning in Spagna, una nottata di Surfcasting in Toscana e due uscite di traina con il vivo a Bocca d’Ombrone.
3 volte ho cappotato.
Ma andiamo con ordine …
A SPINNING IN BOCCA D’EBRO

Delta dell’Ebro
Le prime due settimane di Agosto sono stato in Spagna con due amici ( non pescatori ).
Mi sono portato dietro l’attrezzatura da spinning pronto a scagliare qualche artificiale nelle prime acque utili che avrei incontrato.
La prima ( e unica ) occasione è stata di fare dello spinning salso in quello che è uno dei migliori spot della Spagna per la pesca in mare : Deltebre.
Ovviamente ho cappottato.
Questo perchè ho pescato 2 ore, il mare era pieno di schifo ( alghe ) e pulire l’esca dopo ogni lancio mi ha innervosito non poco.
I miei amici nel frattempo preparavano il barbecue di salsiccie, e il vento me ne portava l’odore.
Salsiccie 1 – Pesca 0
Credo che dai cappotti ci sia sempre qualcosa da imparare, in questo caso ho imparato queste cose:
– studiare bene lo spot prima di pescare
– mai mischiare barbecue in spiaggia di salsiccie e pesca
– crederci sempre e insistere in condizioni avverse ( ho avuto due mangiate – credo di leccia stella – dopo i primi due giri di recupero )
SURFCASTING NOTTURNO IN TOSCANA
Di questa pesca sono molto esperto : negli anni mi ha dato tantissime soddisfazioni permettendomi di catturare Orate, Mormore, Razze e negli ultimi anni tantissimi Serra ( fra cui anche il mio record di 7 kg ! )
In più ho eliminato diversi fattori che ho imparato essere di disturbo :
– salsicce
– amici non pescatori
– spot sconosciuti
– alghe
Tuttavia ho cappotato.
In breve sono andato giù in assetto standard Surfcasting notturno iniziando con una canna a verme ( montatura con piombo scorrevole e verme canadese ) per insidiare Mormore e Orate e un altra canna con innescato filetto di muggine ribaltato su cavetto d’acciaio ( per valutare la presenza o meno di serra ).
Dopo 15 minuti attacco violentissimo di serra.
Prendo la canna in mano, libero il filo e lascio andare il serra senza resistenze, sento che è il momento e lo ferro, inizio a combattere, sento che è grosso, sento che salta e …. non lo sento più.
La bestiaccia ha tranciato un cavetto termosaldante da 30lbs.
Non perdo tempo in improperi e innesco un altro muggine e converto l’altra canna in assetto da serra.
Avrò altri due attacchi, violentissimi e velocissimi che non mi danno neanche il tempo di ferrare. ( l’esperienza mi insegna che normalmente quando fanno così sono piccoli e di branco )
Un terzo e ultimo attacco avverrà sopra il piombo ( !!! ), e con questo smonto tutto e mi ritiro a casa.
Cos’ho imparato ?
– quando si tratta di serra l’acciaio non è mai troppo
TRAINA COL VIVO IN BOCCA D’OMBRONE – Ep. I
Finalmente vengo invitato sulla barca di amici di famiglia ad effettuare una battuta di pesca.
Beppe e Donatella sono vecchi pescatori Toscani ed è con loro – insieme a mio padre – che ho mosso i primi passi sulla pesca in mare dalla barca.
Le condizioni meteo sono STREPITOSE, il classico giorno di calma piatta prima della perturbazione, motivo per il quale decidiamo senza indugi di buttarci a trainare con il vivo in Bocca d’Ombrone : il Serra è assicurato, il sogno è la grande Leccia.
Usciamo dal porto di Castiglione della Pescaia e ci buttiamo sui 30 m di fronte al “Capezzolo” a fare sugarelli.
Tempo 20 minuti e colleziono 8 bei sugarelli tutti di taglia perfetta.
Ci buttiamo poi dritti in bocca d’Ombrone e comincio ad innescare un sugarello su acciaio per vedere e valutare la presenza di Serra in assenza della quale avrei optato per finale in fluorocarbon ( condizione essenziale per sperare nella Leccia o nella Spigola ).
Velocità 1.5 nodi circa, fondale 10 mt sabbia, piombo sgancio rapido 200 gr.
Dopo 20 minuti parte il cicalino, ferro e il filo sale, sale, sale ed eccolo saltare come un pazzo : il primo Serra della stagione !
Qualche salto, qualche fuga, guadinata ed eccolo a bordo ! Lo pesiamo e fa 3 kg abbondanti.
E’ stato solo l’inizio.
Monto l’altra canna più a fondo, continuiamo a trainare e lo score finale della giornata sarà di 7 strike, 5 serra trattenuti, 1 perso sotto barca, 1 non allamato.
L’ottavo sugarello è morto di stenti durante la traina.
Nota su Catch and Release.
Su C&R ho idee molto chiare, peraltro già condivise da diversi pescatori su questo blog.
Il C&R non è fanatismo, nè tantomeno animalismo, per me il C&R è pescare con responsabilità e rispetto per l’ambiente in cui si pesca.
Il serra è un pesce comune ( infestante oserei dire ) ed è davvero ECCEZIONALE da mangiare.
I Serra sono stati dunque trattenuti e mangiati ( in barca eravamo in 4 e ci siamo divisi il pesce ).
Io l’ho cucinato al sale, su mangiarebene – il sito che cura mia mamma – i dettagli dell’operazione.
TRAINA COL VIVO IN BOCCA D’OMBRONE – Ep. II
Doveva essere una ottima giornata invece si è alzato un noiosissimo vento termico che ha condizionato tutta l’azione di pesca.
Per capire l’andazzo basta solo snocciolare qualche numero :
– in 2 ore 4 sugarelli
– impossibilità di tenere la barca a meno di 2 nodi
– 2 sugarelli morti di fatica dopo 1 ora di traina
– 1 partenza dopo 4 ore di traina e pesce che si libera dopo i soliti salti ( almeno so che è un serra e che non era neanche particolarmente grosso )
Ma infine la beffa …
Recuperando per un controllo l’ultimo dei Sugarelli noto qualcosa di ENORME, PIATTO E BIANCO che segue con circospezione.
Esito nel recupero, aguzzo la vista e non ho più dubbi, è lei : La Big Leccia.
Purtroppo anche lei ha aguzzato la vista, e se già l’acciaio sul sugarello la insospettiva, la mia sagoma sulla barca l’ha convinta totalmente a lasciar perdere : due colpi di coda e via nel blu.
Amen.
( Tornerò leccia, sarà primavera, i serra saranno lontani, e il mio fluorocarbon spezzerà ogni indugio )
Eheh, birra e griglia a due passi sono una tentazione troppo forte. Purtroppo comunque pare che quest’estate nessuno di noi sia riuscito a pescare, per un motivo o per un altro, quanto voleva. Complimenti per la “serrada” ma non mi avevi raccontato della leccia furtiva, peccato perché sarebbe stato il mostro estivo in cui speravamo. Pacienza, vorrà dire che ci ripresenteremo con i minnow tra i denti…
“- quando si tratta di serra l’acciaio non è mai troppo”. Grande Frank. In mare non sei nè serie B nè A, sei l’NBA. Sul c&r la penso come te: è adsurdo rilasciare un serra e poi ordinarlo al ristorante. Aggiungo: rilasciare un pesce preso con il vivo è offensivo nei confronti dell’esca, che è pur sempre un pesce (a meno che la preda finale non sia un fottuto pesce in via di estinzione 😉
Bello leggere un report targato Francis! L’unica volta che mi hai portato a surfcasting sulla spiaggia abbiamo preso diversi pescetti e mi hai fatto prendere un maestoso grongo!
Anonima Salt Water è golosa come le salsicce alla griglia! Mi piace.
Grande Francis, bisognerebbe organizzare una trasferta salt water dell’Anonima e Co. in cui ci guidi alla ricerca di qualche bel big fish, con grigliata finale 😉
Ciao! Innanzi tutto complimentoni!!
Pieno sostegno al catch and release sensato. Dove le specie alloctone e/o infestanti sono comunque in gran numero e si mangiano, rispettata la misura, non vedo un motivo plausibile per rilasciare solo perché ‘fa figo’. A presto!