Oggi siamo svegli ancor prima di ieri, è l’ultimo giorno di questo strepitoso weekend di pesca, natura e amicizia. Beviamo di gusto il caffè dal termos, mangiamo i biscotti con la deliziosa marmellata e proviamo a sgattaiolare fuori dalla pensioncina senza incappare nelle gufate di Madame Pompidou. Passi felpati e gesti di danza classica con valigie a tracolla, stivali in braccio e canne tra i denti… ci siamo quasi, siamo fuor… <Bon jour! Et… Bon peeeche!>
Sussultiamo di paura, Madame era già vestita in cucina, ci ha sorpresi alle spalle con il suo cortesissimo sorriso infernale. L’occhio chiaro, mai sopito dall’anziana età, saetta intenzioni malefiche… è davvero cordiale nei modi, ma quelle due parole “bon peche” sembrano la testata di Zidane della finale 2006. Eppure, vinceremo noi!
Iniziamo a pescare da soli io e Fabio, provo a metal jig, con convinzione, oltre lo scalino del fondo più profondo. Abboccata violenta e piega apprezzabile. Il buongiorno è dei migliori, la mia trota più grande di questa trasferta è a guadino! Finalmente ho centrato anche io la taglia che Morgan e Fabio avevano avuto la bravura ed il piacere di pescare ieri. Foto e rilascio. Livrea da urlo, un mantello da vera regina.
Arrivano gli amici pescatori francesci, Morgan con la sua squadra-famiglia al completo, Kevin e Cyril. Kevin fa anche delle riprese per il loro V-Log che vi consigliamo caldamente di seguire. E’ uno splendido gemellaggio alieutico Italia-Francia, con i cugini d’oltralpe di solito non corrono ottimi rapporti (Tifavamo Croazia, ca va sans dire! N.d.R.) ma in questo caso invece è un grande piacere essere tutti insieme. Loro conoscono bene il lago ed all’apertura hanno fatto anche catture di taglia importante.
La giornata vede il gruppo pescare con un ritmo di catture più lento rispetto al sabato, forse per via del sole alto, forse il vento che si alterna alla quiete, forse il livello dell’acqua che è salito di qualche centimetro… Per me invece sarà il giorno migliore, con diverse fario stupende, prese per lo più a jig o a gomma. Credo di avere fortuna o di aver intuito un ritmo sul recupero che scatena in questi salmonidi un attacco di reazione. Comunque arrivano bellissimi pesci a riva per tutti.
Un momento di questa giornata resterà per sempre impresso nella mia memoria: Morgan ed io stiamo lanciando da una prismata tra rovi e sassi, alle spalle il figlio di quattro anni gioca con il cane, mentre il piccolino di un anno e mezzo resta seduto accanto a Morgan. Lui ferra una bella trota, la combatte, il piccolino si emoziona e si sporge sul sasso per vedere dentro l’acqua, la trota è portata a guadino, Morgan si china e la guadina mentre il piccolo scivola e sta cadendo in acqua, Morgan con la sinistra solleva la trota, la mano destra lascia la canna e prende al volo la caviglia del figlio… Si alza ed appare come un monumento all’eroismo paterno in pesca! In piedi sulla roccia si staglia contro il cielo: con il guadino e la trota in una mano ed il piccolo figlio tenuto per la caviglia nell’altra mano: <Pietrò … help!> Scelgo di prendere la trota e lasciargli il figlio.
<Ce n’est pas grave!>, niente di grave, il bambino è subito rassicurato, si asciuga le poche lacrime e già sorride, la trota è fotografata e subito rilasciata.
Il pic-nic sul prato corona questa nuova amicizia, i tre francesi offrono vino rosso e affettati, le chiacchiere scorrono veloci e divertite come il torrente giù a valle. Cyril si supera quando prepara una moka, una vera moka di caffè all’italiana, e ci offre la nera e fumante bevanda in bicchieri di vetro. E’ un’ottima approssimazione di paradiso.
Ancora una trota di taglia, vento più freddo e tramonto da sogno.
La pesca alla trota ha fatto il suo miracolo: vivere emozioni impagabili, esplorare posti nuovi e straordinari nel rispetto della natura, unire persone in nuove amicizie.
Tante ore di guida, la macchina che è ormai un disastro, regno del caos fatto di canne, vestiti, cibo ed esche sparse. Alba sull’autostrada, doccia lampo, vestiti belli ed è subito Lunedì mattina in ufficio.
Stravolti forse, ma felici e appagati. Sognando il prossimo lancio, quel lancio che valga la pena di essere vissuto.
A bientruite! … ops, pardon, a bientot! A presto!
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