Grande Apertura in Valsesia della Stagione di Pesca alla Trota 2016

Fish of the day! Ibrido trota marmorata per fario. Ovviamente C&R
Fish of the day! Ibrido trota marmorata per fario. Ovviamente C&R

Fish of the day! Ibrido trota marmorata per fario. Ovviamente C&R

Sembrava dovesse essere un’uscita di pesca come un’altra, quest’anno l’apertura della stagione di pesca alla trota per noi era meno carica di aspettative. Certo l’attrezzatura era pronta ormai da settimane, perfezionata con molti, troppi, acquisti.  Filo nuovo nel mulinello oliato, nuovi rocchetti di finali, nuovi ami ed ancorette e moltissime nuove esche, arrivate a far compagnia a tutta la vecchia attrezzatura da trota, ferma in solaio dalla prima domenica di Ottobre dell’anno passato.

L’inverno è stato davvero ricco di pescate favolose e un weekend dopo l’altro ci siamo divertiti su laghi e grandi fiumi, inebriandoci di pescate da ricordare…
Eppure, pur senza levare grida di battaglia, pur avvicinandoci silenziosi e schivi a questa data, quando l’ora è giunta, ci siamo fatti trovare pronti!
Noi, alle cinque in punto della mattina di domenica 28 Febbraio 2016 siamo già in macchina, e la nostra attrezzatura è studiata e calibrata con cura,  la nostra grinta furiosa, la nostra carica? Leggendaria.

DSCN7787Buio.
Assolutamente ancora buio mentre ci mettiamo gli stivali, riparati dalla pioggia battente solo dallo sportello del baule aperto. Siamo arrivati in Valsesia prima dell’alba, primo obiettivo raggiunto.
Leghiamo i finali sotto la luce del lampione, le mani sono bagnate e gelate al punto che fare i nodi non è più così semplice. Scendiamo alla riva del fiume, conosciamo bene questo posto, sembra passato un giorno dall’ultima volta che abbiamo lanciato qui, invece sono stati lunghi mesi.
Finalmente la volta del cielo accenna a schiarirsi leggermente, per quanto possa schiarirsi il cielo all’alba in un giorno di pioggia. Ci guardiamo Jacopo ed io, facciamo il segno con le dita del conto alla rovescia: tre, due, uno. Lanciamo insieme. Verso il centro della corrente. Lanci e recuperi si susseguono in silenzio. E’ un momento magico, la rottura di un incantesimo, l’inizio di un corteggiamento.
Nessun segno di vita risponde alla nostre esche, ma intanto la luce aumenta. Riscontriamo che la pioggia ha portato il fiume ad un livello più che buono dopo la lunga siccità di quest’anno. Anche il colore dell’acqua mi piace molto: velata di verde.
Ci spostiamo a monte e continuiamo la pescata noncuranti della continua pioggia, delle mani blu e del  cappotto che incombe.
E’ l’apertura, normale incontrare molti pescatori… infatti ne contiamo quattro lungo il nostro primo spot. L’ultimo che incontriamo lo conosciamo da tempo, è l’amico Fabio!
Convenevoli alieutici e decidiamo di andare a cercar di scappottare dove, detto sinceramente, sappiamo che è più facile incontrare trote d’immissione… Del resto l’alba da duri a caccia di marmorate l’abbiamo fatta in grande stile!
Altre canne da pesca puntellano le sponde delle buche migliori del fiume. Nessun altro giorno come il giorno dell’apertura vede il fiume frequentato, neppure la pioggia battente ha vinto i pescatori.
Come un trio compatto aggrediamo i tratti lasciati liberi, Fabio, Jacopo ed io abbiamo adesso esche di dimensioni più contenute, Fabio rompe il digiuno con una bella trota, poi è il mio turno ed ecco Jacopo.

Pietro e un'iridea ...

Pietro e un’iridea pollastra …

Alterniamo molte esche ma i classici rotanti sembrano  vincenti! Le catture sono per lo più trote iridee di buona taglia, tra i 40 e i 50 centimetri. Un vecchio pescatore ne ha una appoggiata sui sassi che passa i 60 centimetri… sono tutte trote “pronta pesca”, anche se qualcuno si illude che siano “native del fiume”.  Non c’è onore, ma almeno ci siamo divertiti e ci siamo tolti il “cappotto”.
Salutiamo Fabio, in tre siamo troppi per il fiume invernale, è tempo di fare di nuovo sul serio… andiamo al bar e ci spariamo due Spritz, mentre le vesti e gli stivali grondano acqua, inondando il pavimento del bar!
Dopo lo Spritz siamo propensi a passare direttamente al pranzo, proprio come dei professionisti duri e puri, ma una vocina ci dice di tentare il Mastallone, affluente del Sesia.
Il meraviglioso torrente Mastallone, nei suoi tratti dove lo spinning è concesso, offre buche da favola e questa pioggia lo sta rendendo alto e velato il giusto… Sexy, so sexy!
Scendiamo la ripida sponda tra sassi che ci rotolano addosso e fango. Lancio un vibrax argento… recupero: <Eccola, eccola!>, una bella trota oltre i 45 centimetri segue l’esca per un tratto e si dilegua. Jacopo monta un Rapalino X Rap color iridea, lancia e recupera con piccole jerkate e stop, ormai il recupero è quasi finito quando una saetta arriva a velocità impressionante dal fondo del fiume fin davanti ai nostri occhi sbarrati… deve aver preso l’esca, Jaco ferra e  la canna si flette bruscamente! Splendida fario di taglia!
Jaco e una gran trota fario!

Jaco e una gran trota fario!

Un’altra abboccata mi beffa. Scendiamo un poco, un rigiro di corrente mi sembra troppo bello per non regalare catture, lancio e rilancio e nulla. Aspetto qualche manciata di secondi, monto un ondulante giallo, lo muovo jiggandolo, ovvero alzandolo e abbassandolo a colpetti durante il recupero lento. <C’è!> Et voilà! Bellissima farietta presa e rilasciata.
Di nuovo in macchina a far appannare i vetri e a scaldarci, destinazione: trattoria con cervo e polenta!
La stanza è densa di fumera, il tiro della stufa fa fatica a mandare in cielo il fumo della legna bruciata, ma la sensazione in sala è calda e intima, un’atmosfera alla buona di altri tempi. Diversi tavoli occupati in sala ed un piacevole chiacchiericcio di sottofondo mentre fuori dalla finestra la pioggia continua a cadere, costante e inesorabile.
Mangiamo come lupi e ci stravacchiamo a lungo sulle sedie, fino a quando risulta indecente continuare a rinviare l’appuntamento con la grande trota regina. Caffè, genepì artigianale e via!

Piccola Trota Fario

Piccola Trota Fario

La pioggia abbondante sta sporcando molto l’acqua del fiume, forse troppo. Con questo pensiero decidiamo di risalire la valle per un pezzo, curva dopo curva la pioggia si fa neve, ed il paesaggio sempre più bianco. Neve, neve che scende, neve sotto i nostri passi, neve sugli alberi, sui sassi, sulle montagne intorno.  La neve non sporca e non alza troppo i livelli, infatti il fiume qui ha il colore ed il livello giusto. Siamo pronti ad attaccare questo seducente tratto dove l’acqua rallenta.
Lanciamo, sempre più convinti.
I sassi cominciano a riconoscere i nostri passi, il nostro incedere sulla sponda è sempre più sicuro.
Dopo mesi lontani dal torrente riprende un dialogo interrotto.
San Jacopo della Neve in preghiera.

San Jacopo della Neve in preghiera.

Non più pesca di sola tecnica e gesto, ma una ricerca, un percorso smarrito ed ora ritrovato. La lettura dell’acqua, interrogare a fondo il proprio istinto per fare la scelta giusta. La giusta esca, il giusto lancio, il giusto recupero… servono esperienze e regole, ma serve che l’istinto ritrovi il suo posto in Natura e ci dia le risposte giuste.

Acquattato nella neve muovo un pesce di legno trattenendolo con colpi lenti di canna, lo lascio nuotare in modo irregolare, sfruttando la trazione della corrente a valle rispetto a me. Vedo i movimenti dell’esca sotto la superficie e, proprio mentre mi sto compiacendo di quanto sia adescante, una sagoma compare dal buio del fondo, si avvicina lenta all’esca… è una trota marmorata di oltre sessanta centimetri con evidenti zebrature, le così dette “bande mimetiche”, la vedo afferrare l’esca di traverso… Ferro lungo! La canna si flette, sento il peso del pesce un istante… libera. L’esca resta in acqua e la trota è ancora alle sue spalle. Evidentemente le punte degli ami non hanno incontrato la sua bocca. Ma ormai il momento è perso, la trotona resta qualche istante vicino all’esca e torna ad inabissarsi. Insisto con mille artificiali diversi per almeno venti minuti, forse mezz’ora; ma non succede nulla.
Risalgo  il fiume una decina di metri. Sono dispiaciuto ma eccitato, il momento è buono e l’adrenalina da “caccia alla marmorata” sta tornando in me, dopo l’assuefazione di lunghi periodi dedicati ad altre pesche.
Non si può dimenticare questo primo unico grande amore. Possiamo allontanarci da lei, dalla Marmorata, ma sarà sempre la nostra regina; regnerà sui nostri sogni più luminosi come sugli incubi più bui e spaventosi.
Questo è il fiume cui appartengo più di ogni altro, questa la pesca che più mi ha ossessionato. La febbre era sopita, ma basta poco a mandarmi in nuovo delirio!
Provo un lancio molto lungo, lontano, nella testa della pozza. Attendo qualche secondo che l’esca affondi e quindi inizio in lentissimo recupero. Mi sembra di sentire due piccoli strattoni… Niente. Fermo un secondo il recupero e riprendo più deciso. Dico a Jacopo, accanto a me: <Mi sa che ho sentito una tocca…>, non finisco la frase e sento un arresto molto deciso, alzo la canna con movimento ampio, l’abboccata è lontana… <C’è!>
Mi emoziono come un bambino, come fosse la prima trota di taglia… <E’ grossa,  è grossa!> Dico pieno di emozione, sento tirare forte, il pesce si ferma, rotola… lo sento potente e nella mia testa lo sovrastimo un bel po’. Molto filo da recuperare, con attenzione, finalmente si lascia tirare a riva, io mi agito, davvero tengo più di quanto sarebbe logico aspettasi a questa cattura, Jacopo la guadina. E’ bellissima!

Fish of the day! Ibrido trota marmorata per fario. Ovviamente C&R

Fish of the day! Ibrido trota marmorata per fario. Ovviamente C&R

Non perfettamente pura, ma poco ci manca. Non è grossissima, niente di memorabile come taglia, ma è un pesce in grande forma e all’apertura è una grande soddisfazione! Ci battiamo il cinque e rilasciamo con delicatezza la trota che riparte velocissima. Anonima Cucchiaino è strepitosa, con o senza catture.
Siamo felici. La luce sta calando. Torniamo a valle per l’ultima sessione di lanci. Nulla accade. Dichiariamo gli ultimi lanci, smontiamo le canne, ringraziamo il fiume e andiamo in pace.
Fino alla prossima uscita…
See You Spoon
Rock’n’Rod
In Rod We Trust

19 Comments

  • Pescatore ha detto:

    Bellissima trota l’ultima, non so con che coraggio dici che non è eccezionale, o sei un mostro a fare le foto od é un dinosauro, io la battezzo sui 70, comunque bella, bellissima pescata, complimenti da chi ha cappottato all’apertura.

    • pietro invernizzi ha detto:

      È senza dubbio una bella trota, ma meno di 70, è una bella foto 😉

      • Pietro Invernizzi ha detto:

        …anche se per certe caXXXte che si vedono sul web, potremmo dichiararla tranquillamente un metro e dieci 🙂 🙂 🙂

  • claudio colombo ha detto:

    Complimentissimi,un pesce superbo,unico mio rammarico in questa apertura quello di averti incontrato insieme a mio figlio e di non averti riconosciuto,mannaggia a me sarà per la prossima!!!!!!!!!

    • Pietro Invernizzi ha detto:

      Grazie mille Claudio!!!

      Fammi indovinare… eravate sui roccioni a Varallo? Io ero in pesca e vi ho guardato in cagnesco? 🙂 All’inizio guardo sempre male i pescatori che incontro sul mio cammino… eheheh! Peccato non esserci conosciuti! Dai, sarà per la prossima!

      A presto, Rock’n’Rod

  • Marco ha detto:

    Come sempre i tuoi racconti mi danno la sensazione di pescare mentre li leggo,chapeau per le catture piccole e grandi,un super UP al mezzo di Jacopo…..al prossimo racconto
    Stay rock’n’rod

    • Pietro Invernizzi ha detto:

      Grazie infinite Marco!
      Mi onora e mi fa felice riuscire a trasmettere emozioni di pesca!
      Grazie! E mi unisco all’UP per il mezzo di Jaco!

      A presto!
      Rock’n’Rod

  • Fabio ha detto:

    Grande Pietro, questa e’ stata una vera apertura da pelo sullo stomaco!
    Del resto ho imparato sulla mia pelle che la Sesia non regala proprio nulla! Quindi grandissimi tu e Jacopo, ma mi do anche io una botta sulla spalla.
    Per le marmo abbiamo davanti una lunga stagione… 😉

    • Pietro Invernizzi ha detto:

      E’ stato fighissimo 😉

      Quanto alle marmo… beh, sappiamo che ti sei già rifatto con un super pezzo! Bravò!!!

  • liuis ha detto:

    semplicemente catture da favola che siano grosse o piccole complimenti, per quanto riguarda me la sfortuna mi perseguita….niente apertura….per problemi di salute..schiena a pezzi

  • liuis ha detto:

    Beh..il lavoro che faccio è abbastanza pesante e che fanno in pochi… di conseguenza mi ha fregato

  • mimmus ha detto:

    Come ‘zzo fate ad andare in Sesia all’apertura???
    Siete un mito!

    E complimenti per l’auto: una vero modello “tamarro” per gente come noi.

  • Claudio ha detto:

    Mi sono preso il tempo per leggermelo con calma perché i tuoi racconti vanno gustati e assaporati come un calice di rosso d’annata….complimenti , avete fatto un’ottima apertura ed è uscito anche un pezzo notevole ! Se riesco quest’anno vorrei fare un salto fuori dal periodo skeleton per cercare di mettere a referto qualcosa di meglio delle piccole trotelle prese nelle ultime due edizioni. ..ho un conto ancora aperto…

Rispondi a claudio colombo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *