Episode Four. (The end of the fantastic saga) I mostri della lama di Doccio

Sesia Doccio

Sesia Doccio
Decido di andare a valle della lama promessa a vedere com’è quella lama oscura e tenebrosa che avevo notato da lontano con la coda dell’occhio…  Ignaro sto andando incontro ad un destino tra mito e realtà, tra l’epico ed il beffardo…


 Sto semi-cappottando, sono già le 17.30 e smanio una cattura importante, ho paura che il posto ignoto possa deludermi ma qualcosa mi dice che è la scelta giusta. Passo ancora una volta il grande ponte, a destra per “Locarno”, parcheggio. Questa volta niente mosca, il tramonto mi tenta, ma come ho detto, smanio per catture importanti. Inizio la discesa al fiume, questa volta ai 7 minuti per raggiungere la lama promessa ne aggiungo altri 15/20 di discesa lungo la sassaia verso quella lama oscura che sembra celare un mistero all’ombra degli alberi che sulle sue acque si protendono. 
Nel cammino a scendere, il fiume che costeggio balza fragoroso da un masso all’altro, lanciandosi vorticosamente per qualche centinaio di metri nel dislivello tra le due lame. Dietro ai massi più grandi, dove l’acqua prende il fiato per un attimo prima di ripartire, fare qualche lancio è d’obbligo. Proprio in uno di questi spot ci troviamo uno di fronte all’altro, su sponde opposte, io e un signore che pesca a sommersa e non becca nulla (l’ho osservato a lungo). Proprio quando gli sono vicino e lancio in un bel gorgo, attacco una bella trota sui 30/35cm, la trota fa un paio di salti e si slama… il signore scuote la testa con un sorriso che sta a dire “che peccato, mi spiace…”  Ma capisco chiaramente dal fremito che gli fa tremare i baffi che in realtà è felicissimo che si sia slamata, perdendo quella trota gli ho dato più gioia di quanto sua moglie non gliene abbia data negli ultimi 15 anni. Io però non sono felicissimo, è una giornata in cui slamo trote a manetta e non capisco perchè… Nel dubbio cambio Mepps 3 e dall’oro pallino rosso monto uno argento opacizzato, di quelli che ho elaborato con ancorette speciali. La luce lo consente, sono già le 19.00 e la montagna alle spalle allunga la sua ombra su queste acque. Scendo veloce lungo l’ultima parte della sassaia fino a dove inizia la lama oscura, fiancheggiata da massicciate di sassi. Queste massicciate sono impervie e difficili da camminare, ripide e piene di vegetazione, ma non pericolose, infatti il fiume che le lambisce non è mai profondo più di un metro e digrada dolcemente verso profondità maggiori, sempre con una lenta corrente. Ho la piacevole sensazione che sia un posto davvero poco battuto dai pescatori.
 Spalle alla vegetazione avanzo lungo la massicciata una quindicina di metri, quel tanto che basta per poter lanciare da posizione ottimale tutta la testa della lama. 
La lama si  presenta così: nei primi 20/30 metri ha uno spettacolare fondale dai 50 cm ai 2metri tutto costellato di piccoli e grandi sassi, disegna costantemente rigiri di corrente sulla sua superficie, dovuti all’immettersi del fiume veloce nella sua testa. A valle invece si distende per centinaia di metri fino alla grande pozza della diga di Doccio; la corrente diventa più lenta ed il fondale più piatto e costante su piccoli sassi e profondità di circa un metro e mezzo. Avrete capito che i primi 20/30mt, diciamo 50 mt, sono quelli davvero spettacolari… 

Faccio un lancio nella testa bianca di corrente e recupero monte-valle, niente. 
Faccio un lungo lancio di poco a monte di fronte a me, recupero fino a quando il mepps 3 è a circa 7/8 metri da me, leggermente a valle… una botta tremenda piega la canna di colpo in avanti… immediatamente una montagna d’acqua esplode per fare spazio al salto verticale di un pesce da sogno! La sua siluette è stampata nella mia mente come una fotografia, un “salmone” sui 60 centimetri, con tanto di becco ricurvo e coda enorme… salta fuori di circa 40 cm sull’acqua e cade sul fianco verso di me, grazie alla spanciata vedo ancora meglio la sua altezza… una spanna! 
Il filo è in bando, ha sputato. 

Sono allibito, senza fiato, deluso, emozionatissimo e rammaricato. Sono però molto meno incazzato di altre volte… infatti è stato un lampo, e mi sono sentito veramente impotente, tutt’ora non saprei dire dove ho sbagliato. Mi viene da dire che non ci fosse nulla da fare, che ha vinto lei perchè è stata davvero una regina. Perchè ha detto no all’istante, senza esitare e senza ammettere repliche!
 Certo è uno smacco, le trote più grosse della mia vita, viste chiaramente e non solo tenute in canna, ad oggi, sono le tre che ho perso… ma di tutte e tre questa, che forse era la più bella, è quella che mi duole meno… (Una era quasi nel guadino di Savoia sul Toce… e quindi molta rabbia. Questa è stata una visione estatica e le ho già giurato vendetta, tremenda vendetta!)

. Ad ogni modo lo spot è bellissimo e mi convinco possa regalarmi altre emozioni, decido di perdere un po’ di tempo più a valle, lancio ardito da 12 con ancoretta modificata, prendo una bellissima trotella, poi dopo una ventina di minuti, alle 20.00 circa, torno allo spot ideale… là dove si nascondono i Mostri di Doccio… il giardino delle fario giganti, la trappola dei mepps d’argento…  

Pochi lanci speranzosi ed ecco una bellissima abboccata, dei gran tironi ed entra nel guadino una maestosa, gobbuta, incazzata fario da 41cm! 
Fario SesiaE’ davvero bellissima ed è l’ennesima trota sopra i 40 di quest’anno… mi tira su il morale e, da sola, avrebbe fatto giornata… se non avessi ancora negli occhi l’immagine di quel mostro in salto! Se non avessi nelle orecchie il suono del suo splash in caduta… 

Pesco ancora fino alle 21.00 risalendo il fiume sui miei passi. Ne prendo un paio, ma piccoline. Non è ancora buio, ma prendo il cammino verso casa, sento che la giornata è finita. 
E’ finita quando mi sono lasciato la lama dei mostri alle spalle… 
Ritorneremo… ritorneremo e porteremo la luce dei nostri artificiali negli oscuri antri dei mostri della lama di Doccio.

ROCK’N’ROD

SEE YOU SPOON

IN ROD WE TRUST
Pietro.

2 Comments

  • michele ha detto:

    Quella lama “oscura” la conosco molto bene ! fanne tesoro perchè li dentro ci sono delle GRAN belle trote 😉 li ho preso la mia prima Marmorata 47 cm ! in bocca al lupo ! Michele

    • pietro invernizzi ha detto:

      Ciao Michele,
      grazie del tuo commento, stai pur certo che cerchero’ di farne tesoro e… crepi il lupo!
      Di trote tra i 40 e i 50 nelle ultime due stagioni fortunatamente ne abbiamo prese parecchie e non sono mancate alcune Over… ma i “mostri” in Sesia ci sono eccome, lungo tutto il suo corso. Gli spot pero’ sono piu’ o meno buoni a seconda della portata d’acqua del fiume e del momento della stagione. Per pescare sempre meglio dovremo essere sempre piu’ bravi a capire qual’e’ il posto giusto al momento giusto, non credi?
      Magari ci vedremo in riva al Sesia se ancora lo frequenti 😉
      A presto
      Rock’n’Rod
      (C&R sempre con le marmorate)

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