Festeggiare può essere fatto in tanti modi, fare ciò che più ci piace è forse il modo migliore. Questo il “concept” alla base di uno degli eventi di pesca più esclusivi al mondo: il Pedrone’s Trophy dell’Idroscalo di Milano, dove pescando, bevendo, ridendo e mangiando, si festeggia il genetliaco di un membro fondatore di Anonima Cucchiaino, il vostro blog di pesca preferito da anni…
I pescatori esclusi dal suddetto evento esclusivo hanno inventato trofei minori per consolarsi, come il Bassmaster Classic in USA o le gare di pesca d’altura di Cabo San Lucas in Messico: pallidi scimmiottamenti di quanto da ormai otto anni accade a Novembre all’Idroscalo!
Le mirabolanti cronache e gli strabilianti dati di questa ottava edizione sono qui di seguito riportati, corredate da foto scottanti a tratti scioccanti …
Intro.
Alle ore sette e quarantacinque minuti del 12 Novembre, anno domini 2017, iniziano a presentarsi uno dopo l’altro i folcloristici equipaggi dell’imminente tenzone alieutica. Tutti puntuali, carichi e baldanzosi. Ci troviamo al cancello “Punta dell’Est” dell’Idroscalo di Milano, il freddo si fa sentire ma senza esagerare, la nebbia è coreografia essenziale, il tasso tecnico dei pescatori è decisamente eterogeneo… maestri di spinning di vecchia data, esordienti al primo lancio, agonisti di lungo corso, ragazze perplesse che non sanno perché hanno accettato di venire, romantici appassionati di pesca incurabili in cerca di relax ma anche giovani smaniosi di gloria e catture. Si vedono alcuni montare una antica barchetta “fai da te” nel parcheggio e portarla a braccia verso l’acqua, altri sistemarsi parrucca e outfit da pirata alla moda, altri ancora bullarsi di attrezzatura vintage con chi invece sfoggia mulinelli e canne all’ultimo grido. I cancelli sono aperti, le barche e i pedalò ci aspettano… in breve tempo tutti sono pronti a prendere il largo in un plumbeo scenario leggendario. L’epicità si taglia col coltello, quasi quanto la nebbia. Il giudice supremo e tutta la giuria riunita nella sua mente in festa declamano a gran voce il: <Via!> Il trofeo ha inizio, ci si ritroverà alle ore tredici per la premiazione, a cui farà seguito libagione in trattoria.
Gli Equipaggi.
Ancora una volta molti amici pescatori hanno aderito all’invito. Chi conosce le precedenti edizioni, cioè presumibilmente tutto il mondo, (altrimenti perdindirindina vattele a leggere a partire da qui. E iscriviti alla Newsletter dal menù del blog! N.d.r.) ritroverà tra gli equipaggi dei grandi classici, diciamo dei fedelissimi, ma anche piacevoli novità, tra cui segnaliamo un aumento delle “quote rosa”, con tre bellissime ragazze in pesca!
Eccovi tutti i nomi che resteranno per sempre scolpiti negli annali:
01 – Serie A – Jacopo Savoia / Pietro Invernizzi
02 – Serie B – Franco Vanni / Francis Needham
03 – Goldano – Paolo Goldaninga / Giuditta Castellano
04 – Bassharrassers – Stefano Pisoni / Dario Monastero

Un ritratto dell’agonismo estremo che caratterizza questa manifestazione! Dario e Stefano concentrati nella massima performance.
05 – 4-TUNA– Mauro Morgano / Lorenzo Vignati / Jacopo Sciré
06 – Vegliardi Gagliardi (SCI) – Mario Narducci / Enzo De Carlo
07 – Avvocati – Paolo Antimiani / Paolo Nicolini
08 – Clausonensis – Antonio Belloni / Claudio Pellegrini
09 – Famm, Fumm, Frecc – Stefano Bello / Emanuele Vittadini / Stefano Mondini
10 – Villalobos – Tommaso Savorana / Camilla Chiappetta / Marta Vismara
11 – Orca Trota – Ale Galtarossa / Ruben Sanfio
Breve Report dell’azione di pesca vista dalla Serie A
Non ci sono santi che tengono, il Pedrone riesce, in barba alla meteorologia, a cadere sempre e inesorabilmente quando le temperature precipitano. Il risultato? Pesci più svogliati, nebbione e voglia di scaldarsi in qualunque modo.
I pesci in realtà non sono così svogliati, come testimoniano le numerose catture che si susseguono intorno a noi, la nebbia non ci fa riconoscere gli equipaggi che incontriamo (oltre a creare grossi problemi durante la navigazione: segue cronaca e video. N.d.r.) e il modo che abbiamo scelto per scaldarci ci fa disperare quando, alle 10:20, realizziamo che mancano ancora almeno tre ore al pranzo… e la nostra lucidità mentale è sempre più appannata!
Le nostre azioni di pesca mutuano la saggezza che abbiamo assorbito nelle verdi terre del nord: lunghi drift con lanci che scandagliano gli erbai, i gradini e tutti gli spot più caldi. Pietro lancia gomme da 2 etti, io gomme da 2 pollici. Lucci, persici e bass disdegnano in egual misura. Io catturo un pesce di taglia imponente, ma sospetto che gli altri equipaggi con all’attivo tre lucci, numerosi grossi black bass e diversi persici, possano battermi…
I lunghi drift appresi in Irlanda si basano su venti che vanno in una sola direzione per volta, alle porte di Milano invece un alito gentile ci porta a mo’ di tapis roulant a spasso per il bacino, un po’ come le pare e piace. Ma sempre secondo direttrici che seppur mutevoli sembrano disegnate appositamente dalla mano di un pescatore, così che noi limiteremo al massimo non solo le catture, ma anche i colpi di remo e conseguentemente lo sforzo fisico. In altre parole ci lasciamo quasi alla deriva, godendoci le chiacchiere tra un lancio e l’altro nella quiete dei decolli di grossi aeroplani e degli spazzatori di foglie a scoppio; i colori dell’autunno sugli alberi e l’incresparsi lieve delle placide acque ben si accompagna al profumo delicato di kerosene della brezza.
Lungo il nostro peregrinare fragorosi sguazzi ci fanno voltare, giusto in tempo per assistere agli ultimi istanti di lotta di Paolo dei “Goldano” con una splendida carpa a specchi caduta su un artificiale di farina e lievito dalla forma tondeggiante, altrimenti detto “pane”… spinning 2.0! ( Il pane, proibito dal regolamento del Pedrone’s, è stato audacemente innescato dallo spinner alla vista della grossa carpa. Il risultato è una cattura straordinaria. N.d.r.)
Breve digressione su un agghiacciante fatto di cronaca raccontato dalla viva e vibrante voce della Serie B –
Fino allo scorso anno, al Pedrone’s era andato tutto liscio. Al massimo, le mattinate di pesca erano funestate da qualche amo infilato nei polpastrelli delle dita. O da qualche fiaschetta di whisky versata per errore sul prato. Quest’edizione è stata invece funestata dalla collisione fra le barche di due equipaggi. Un episodio grave, di cui si parlerà a lungo.
Atteniamoci ai fatti.
Alle ore 8:48 di domenica, il pedalò condotto dalla Serie B ha accidentalmente impattato la bagnarola blu della Serie A. La Capitaneria di Porto di Segrate – coadiuvata da esperti norvegesi e dai periti di parte dei due equipaggi – sta studiando il filmato del drammatico incidente da giorni e giorni, senza pause.
Le prime evidenze, desumibili dal video, indicano che:
1) la scarsissima visibilità dovuta alla nebbia ha impedito fino all’ultimo istante al timoniere del pedalò di scorgere la bagnarola blu
2) la bagnarola blu – nonostante la scarsissima visibilità dovuta alla nebbia – non aveva le luci di posizione accese
3) i conducenti della bagnarola blu – che palesemente hanno visto il pedalò avvicinarsi, come mostra il video – non hanno fatto nulla per togliersi dalla traiettoria. Anzi, uno dei due occupanti della bagnarola poco prima dell’impatto decide di sedersi, curando solo la salvezza propria e non quella dell’imbarcazione, secondo il noto “modello Schettino”. Non c’è invece prova che i conducenti del pedalò (non inquadrati nel video prima dell’impatto) fossero in grado di vedere la bagnarola blu ferma (anzi … vedi punto 1).
In sintesi, la responsabilità del contatto è da addebitarsi in misura uguale alla nebbia e alla serie A, a bordo della bagnarola blu. È invece evidente che la Serie B a bordò del pedalò ha fatto di tutto per evitare la collisione, pur senza riuscirci (vedi punti 1,2,3), ma non per propria colpa. Se si sono evitati danni gravi, anzi, è merito della Serie B che – poco prima dell’inevitabile contatto – ha smesso di pedalare riducendo la velocità di impatto. Per questo, la serie B è stata insignita della Croce d’Oro della Marina Mercantile. E il pedalò sarà presto esposto al Museo della Navigazione di Londra, al fianco delle golette inglesi che nel 1589, sotto il comando di Sir Francis (Francis: sarà un caso?) Drake, sconfissero la Invincibile Armada spagnola.
LA PREMIAZIONE
La premiazione è un momento funestato solo dalla fame che attanaglia tutti i partecipanti e la giuria stessa, a parte questo sentimento malcelato di smania per la trattoria, si è tutti felici di ricevere omaggi e premi. In particolare, in omaggio per tutti i partecipanti: preziosissime patch di Anonima Cucchiaino da cucire dove meglio si crede, esche artificiali a random e, grazie all’immensa generosità di Normark Italia, strepitosi ami VMC di ultima generazione!
Sempre grazie a Normark Italia abbiamo potuto mettere in palio per i vincitori dei 3 diversi premi del trofeo, bobine di una delle migliori trecce sul mercato: Sufix A cui si sono aggiunti 2 cappellini di Anonima Cucchiaino e 2 cappellini dei nostri vecchi amici della Shimano!
Ma veniamo all’assegnazione degli ambiti premi…
PREMIO MIGLIOR EQUIPAGGIO
Vince l’equipaggio VILLALOBOS
Non ci sono dubbi che fossero i più affiatati, ci credevano a mille e hanno voluto mettercela tutta anche se… 2/3 dell’equipaggio non aveva mai pescato in vita! Senza dubbio hanno portato un po’ di fashion fishing nel gruppo! Quello che si è apprezzato di più forse sono stati i bellissimi pesci pescati… di carta! Con tanto di video dei release…
Idoli!
PREMIO PESCATORE ELEGANTE & STILOSO

PEDRONE’S TROPHY- PREMIO MIGLIORE CATTURA
Quest’anno qualcuno nel pubblico rumoreggiava, avrebbero voluto premiare come miglior cattura la grande carpa… La qual cosa sarebbe stata imbarazzante perché il regolamento dice espressamente “solo esche artificiali” e la carpa è stata presa staccando un’ancoretta ad una swimbait per poterci mettere un bel tocco di pane… Fortunatamente l’imbarazzo sparisce di fronte al fatto che lo stesso abilissimo pescatore, Paolo Goldaniga, ha preso un bass da 47 cm in modo assolutamente regolare!
In lizza per il podio anche un bel luccetto da 70 cm di Mauro Morgano che però, considerando il confronto tra specie è ritenuto meno pregevole.
Da notare il fatto che l’equipaggio di Paolo e compagna, la Giudy; non solo ha preso i pesci più belli ma ha preso più pesci di tutti gli altri… Standing ovation e un minuto di applausi!
Sul report delle portate della Antica Trattoria Mirazzano si può soprassedere, basti pensare che ci siamo seduti all’una e mezza e ci siamo alzati esausti alle quattro…
Ad ogni modo se avete letto fino a qui: grazie di cuore per aver condiviso con noi questa bellissima giornata all’insegna dell’amicizia dell’autoironia e dello spirito goliardico, sempre più necessario nello strano mondo della pesca ricreativa contemporanea… soprattutto di quella su internet! Grazie ancora una volta, col cuore, a tutti, ma proprio tutti i partecipanti !
…solo la nona edizione del Pedrone’s Trophy potrà ambire all’eccellenza delle prime otto edizioni del Pedrone’s Trophy!
Rock’n’Rod
See You Spoon
In Rod We Trust
Il Pedrone’s Trophy spacca!!!! ma la tipa con il cappottino di Miu Miu è la migliore!!!!!
I report sul Pedrone’s Trophy sono abbondantemente tra i miei preferiti, fantastico!
Inoltre il mix di agonismo e goliardia che lo caratterizza secondo me è impagabile.. Parteciparvi sarebbe sicuramente molto piacevole! Grandi ragazzi, continuate così!