Diario di un pescatore a mosca

Copertina di diario di un pescatore a moscaQuesto non è un libro. Meglio, non è nato come tale. Si tratta infatti, come racconta lo stesso autore, di un vero e proprio diario con appunti, disegni e racconti personali di una vita spesa sui fiumi di tutto il mondo, scritto in prima battuta per se stesso e poi dato alle stampe. Un po’ come questo glorioso blog! E come succede in queste pagine, nel racconto viene dato molto spazio alle emozioni e alle note di colore che accompagnano ogni uscita di pesca. Nelle poche righe riportate qui sotto, chiude con una riflessione ancora molto attuale che non dovrebbe mai smettere di far riflettere chi sente bruciare dentro il fuoco della pesca. (liberamente tratto da “Diario di un pescatore a mosca” di Roberto Daveri – ed. Libri Liberi)

369 cm di trote!
Slovenia, ottobre 2001

14 ottobre – Krka

Tempo assolato senza vento. Il fiume corre in una conca verdeggiante di fieno circondato da boschi dai colori autunnali. Se non ci fosse l’eccitazione per l’imminente battuta di pesca sarebbe un luogo ideale per tentare di ricongiungersi al soprannaturale. Un piccolo tabernacolo con un povero Cristo sembra messo lì appositamente. Peccato per quei fiori di plastica dai colori falsi messi ai suoi piedi che niente hanno a che fare con quanto ci circonda.

Raggiungo Piero che dal centro di una rapida lancia a valle pescando con uno streamer. Passano pochi minuti e sente una tirata. Si esalta, sgrana gli occhi nella sua caratteristica espressione di sorpresa e ricomincia a lanciare con maggior convinzione dopo un “porca paletta”. Altre tre tirate a vuoto, mentre io, lì vicino, non ho sentito niente. Rimango da solo. Insisto a lanciare verso valle recuperando lo streamer con piccoli strappi, in un’azione che diventa sempre più meccanica. Un colpo e la coda si tende. La canna pulsa. Batticuore. Attraverso l’acqua intravedo una sagoma dai riflessi rossastri. È una grossa iridea ed Ezio che mi ha raggiunto e ha una visuale migliore mi urla che è grossa. Ancora minuti di combattimento e tutto finisce: ha strappato il finale.

Non posso trattenere un moccolo immondo che certo è arrivato al tabernacolo. Anche lui era a suo modo pescatore, di anime, certo, ma spero che comprenda e chiuda un occhio. Continuo a lanciare lo streamer, sospendendo ogni tanto per “far calmare le acque”. Da lontano vedo arrivare il guardapesca e Piero che attraverso i prati sta tornando alla macchina con una preda enorme che frega la coda nell’erba: è una iridea di 72 cm! Bellissima e perfetta.

Ricomincio a pescare più ringalluzzito e la fiducia viene premiata con una trota di 50 cm. Mi raggiungono Carlo ed Ezio che mi portano notizie: Gianni ne ha allamate due, Robertino una e Piero ancora una, più piccola. Soddisfatto cedo a loro la mia postazione, ma solo Carlo prende una gemella della mia iridea. Quando ci ritroviamo, Gianluca che ha pescato da solo a valle della segheria prendendo solo piccole trote, non fa commenti ma la sua faccia è sufficientemente eloquente.

A sera, alla pensione il nostro carniere non passa certo inosservato e, si sa, a cena le voci circolano come i bicchierini di grappa. Qualcuno dirà: “Bella forza, siete andati a pescare in un pollaio!”. Il che è anche vero, ma detto da chi per tutto il giorno non ha avuto quasi niente in canna, se non temoletti, la cosa è sospetta.

Chissà perché questa strana categoria di noi pescatori a mosca annovera tanto individualismo. Ciascuno pare sentirsi più bravo dell’altro, in una competizione senza senso che finisce per spingere tutto all’estremo sciupando momenti che dovrebbero essere solo piacevoli. Da qui, discorsi pompati di megalomania, atteggiamenti da padre eterno e ostentazione delle attrezzature più costose. Forse un po’ più di sana umiltà renderebbe a tutti queste ore sul fiume più serene e rilassanti. Spesso mi chiedo se anch’io sono coinvolto in questo meccanismo, ma non mi so rispondere. Un po’ come un medico che crede di vedere la malattia negli altri, ma non sa diagnosticare la propria.

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Sul sito di Daveri è anche possibile scaricare gratuitamente altri quattro diari con relative istruzioni di stampa. Basta cliccare qui.

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