Aspi Record. Grande Siluro. Spinning Leggero.

pietro siluro spinning catch and releaseNon si ode neppure il rumore dei passi, attutiti dal fango morbido della riva. Tutto è quiete e nebbia.

Volevamo essere all’alba sul fiume, Jacopo ed io, come si addice a pescatori del nostro rango, e il sole in effetti deve ancora sorgere. Forse farà fatica a scrollarsi di dosso questo manto bianco pallido che nasconde alla vista l’altra sponda del fiume e qualsiasi altra cosa sia distante più di dieci metri dai nostri occhi.

Sulla mappa della zona studiata ieri sera, sembrava facile trovare la promettente curva del fiume, quell’ansa dove crediamo debbano stare i pesci. Adesso camminiamo già da un’ora e ancora non sappiamo esattamente dove siamo rispetto a quell’immagine vista su computer e cellulari.

Risaliamo il fiume per almeno un chilometro, con sporadici lanci sulle acque plumbee e fumanti. Lanci poco convinti, fatti per scaldarsi le mani, rallentare il respiro e godersi l’atmosfera.  Scoraggiati ci parliamo, <Non può essere più a monte… Andiamo a valle!>. 

Paesaggi all'alba sul grande fiume

Paesaggi all’alba sul grande fiume

Camminiamo ancora, passiamo lunghe distese di sabbia, qualche sassaia, fanghi e cespugli, superiamo il punto di partenza e continuiamo a scendere verso valle, sempre con sporadici lanci.

Nessun segno di vita oltre al volo di qualche anatra e qualche cormorano infastiditi dal nostro passaggio. Ci siamo solo noi sul fiume, un’alba ormai passata da ore, un bianco acceso nell’aria, la nebbia che nasconde il sole.

Ci sediamo su dei grandi sassi contro cui corre veloce l’acqua, rigando la superficie con mille piccoli gorghi e rigiri; fa caldo adesso, qualche strato di vestiti finisce negli zaini e ci accendiamo rispettivamente una sigarettina Jaco e un cigarillo io, come al solito.

Rompo il silenzio: <Se non si solleva la nebbia non troveremo mai il posto che cerchiamo>;   <Ammesso che ne valga la pena, chissà se ci sono pesci e se oggi c’è attività..> mi fa eco Jaco. Di comune accordo torniamo sui nostri passi.  La giornata è ancora lunga.

Pescatore all'alba sul grande fiume!

Pescatore all’alba sul grande fiume!

Mentre camminiamo i nostri occhi vedono sempre più lontano, un minuto dopo l’altro si sollevano e si dissolvono le brume e le nebbie.

Il punto di partenza era il punto giusto! Abbiamo camminato per chilometri a monte e a valle, ma adesso che vediamo il fiume da parte a parte, capiamo che l’ansa che cercavamo era davanti a noi prima delle prime luci!

Iniziamo a lanciare. Nulla. <Forse non è un gran posto… Andiamo altrove?>

Insisitiamo. L’acqua mi lascia intravedere il fondo e, cautamente, provo and entrare un passo alla volta dentro al fiume.

Il fondo tiene, sabbia e fango sono abbastanza compatti, ma avanzo con la massima attenzione. L’acqua comunque è bassa, di poco sopra al ginocchio, e la corrente è lenta. Avanziamo nel fiume per parecchi metri.

Adesso i nostri lanci arrivano molto più al largo.

ASPI A GO GO.

<C’è! Nooo… perso, ma ho sentito la botta!>

Queste parole sono come campane a festa! Annunciano la fine di una lunga veglia. Basta digiuno e silenzio, è tempo di ferrate e frizioni!

Puntuale, dopo meno di un minuto, arriva il primo aspio. Poi un altro. I nostri sorrisi si schiudono, le fatiche e le preoccupazioni sono spazzati via. E’ molto divertente!

La resa di un aspio a Jacopo!

La resa di un aspio a Jacopo!

La taglia media è buona, qualcuno lo prendiamo, molti fanno mangiate furbe e sospettose e si liberano.

All’improvviso una forte trazione sorda mi flette bruscamente la canna… colpi potenti si trasmettono al polso. <Jaco questo è grosso!> , mi emoziono, sento che è un bel treno…

Cammino qualche passo verso valle, ma la profondità aumenta e mi devo fermare. Con calma gli tengo testa, finalmente vedo una spanciata argento, mi sembra ancor più grosso di quel che sarà… mi tremano le gambe. Lo avvicino al guadino e velocemente lo faccio finire in rete! Era preso solo con un amo dell’ancoretta di coda e quell’amo era ormai quasi aperto… C’è mancato un soffio! E’ un aspio davvero di taglia importante. Lo misuriamo, sento che è ancor più grosso degli ultimi presi… Record! Personal best ! Questa fissa dei centimetri è dura  a morire…

DSC_3404Questo pesce corona una stagione spettacolare di pesca all’aspio. Li abbiamo cercati, studiati, fortemente voluti. Abbiamo capito molte cose su come prenderli, abbiamo avuto preziosissimi consigli e suggerimenti e, grazie soprattutto a livelli del fiume bassissimi e condizioni eccellenti, abbiamo potuto fare risultati pazzeschi!

Dopo le foto di rito anche questo bestione argentato riprende la sua vita nel fiume.

Ne prendiamo altri, un paio anche di dimensioni importanti. Poi le abboccate calano, sembrano smettere.

Big Aspio per Pietro

Big Aspio per Pietro

Abbiamo una fame da lupi e le gambe congelate: tempo di asciugarsi sulla sponda e mangiare. Pienamente soddisfatti della mattinata decidiamo di prendercela comoda. Raggiungiamo persino un bar dove berci due spritz, pre-panino e due caffè  post-panino!

Torniamo al fiume dopo una lunga pausa. Rifocillati e raggianti.

Jaco e un bell'aspio!

Jaco e un bell’aspio!

Tutto va per il meglio. Rientriamo nel fiume, riproviamo poco più a valle nel tratto di fine mattinata.

SPINNING LEGGERO PER PESI MASSIMI.

Dopo tre lanci non sento un’abboccata di un aspio, sento il mondo che si è appeso alla canna!

Lunghe e potenti trazioni fanno partire la frizione come fosse aperta, ma non lo è… è tarata sul carico di rottura del filo: 20 libbre.

<Jacoooo!  Siluroooo!> Grido. In un misto di emozioni che vanno dall’eccitazione allo sgomento. Nelle ultime uscite, forse per l’acqua straordinariamente calda per la stagione, ci è già capitato di attaccare quattro siluri di taglia pescando aspi… solo uno è stato preso, ma era il grande “Zua”, era in barca e aveva il 30 libbre. Gli altri ci hanno impiegato in lotte titaniche… tutte perse!

bend rod, canna in piega

Canna in piegaaaa! (fondi “taroccati” a photoshop per evitare avvoltoi..)

Il pescione dopo qualche manciata di secondi passata ad indugiare nei pressi del punto in cui ha abboccato, decide di andare in villeggiatura. Non prende un treno regionale, prende il Freccia Rossa… Parte a trecento all’ora verso valle!

Abbasso leggermente la canna che punto contro la pancia, mentre la tengo saldamente, e ascolto la frizione sibilare… Jacopo ed io ci guardiamo sgranando gli occhi… E’ una fuga pazzesca! E’ incontenibile e dura una vita…

Si è portato via decine di metri di filo e lo ha fatto verso valle… sarà lunga cercare di recuperare.

Il pescione si è fermato. Jacopo mi incita, mi motiva, fa squadra!

<Jaco la vedo dura, ho il 20 libbre e la canna è una 5/16 di oncia, circa 9 grammi di potenza… di là mi sembra di avere una balena!>; mi replica: <Abbiamo tutto il tempo che vuoi, non sembra ci siano ostacoli, giocatela senza fretta!> .

Così faccio, nervi saldi e concentrato. Le recenti esperienze mi hanno insegnato che basta una leggerezza di un istante per far saltare il banco quando la posta in gioco è così alta.

Il pescione si è fermato. Inizio a “pomparlo”, alzo la canna lentamente e la piego al limite per poi abbassarla velocemente e recuperare un po’ di filo. Non sembra muoversi, forse solo qualche centimetro… Sembra impossibile. Jacopo mi da la carica: <Dai, dai che viene!>, a me sembra non si muova. Senza toccare la frizione, che è già al limite sulla rottura del filo, provo a portare oltre al limite la canna, la fedele Gloomis NRX 822 6’6”, è una monopezzo di alta qualità… non dovrebbe rompersi… Quindi tiro piano, tiro, tiro… la piega arriva spaventosamente fino al manico!  Quando arriva al manico sento che il bestione accusa lo sforzo! Solo quando la piega è estrema la schiena della cannetta da aspi inizia a stancare il glano!

Pietro, Glano e Jaco

Pietro, Glano e Jaco

Con questa nuova consapevolezza continuo il lungo tira e molla e guadagno molti metri… qualche centimetro alla volta!

In molte occasioni ci sembrerà di aver recuperato le distanze, ed altrettante volte il pesce ripartirà sfuriando verso valle, facendo sibilare lo Stella!

E’ una guerra di nervi.

Ma ad ogni ripartenza la fuga sarà più breve, fino a quando le distanze saranno davvero accorciate.

E’ lì, pochi metri davanti a noi. Vediamo una sua potente codata sull’acqua!

Come un bravo equipaggio ci parliamo, decidiamo in anticipo le mosse da fare qualora riuscissimo a portarlo a riva.

Jacopo posa la canna in disparte e si mette immobile, proteso sullacqua, nel punto più vicino al  limite con l’acqua profonda; io arretro qualche passo per non “impiccare” la lenza in verticale, ma avere una buona azione anche con il pesce vicino a riva.

Alcune volte arriva a portata delle mani nude di Jacopo e altrettante volte si gira, scoda, e riparte qualche metro. E’ davvero una guerra di nervi… Con l’attrezzatura mostruosamente sottodimensionata ogni ripartenza è un infarto!

In qualsiasi momento potrebbe rompersi la treccia, il finale in fluorocarbon dello 0,35, aprirsi un anellino dell’esca o ancor più facilmente uno degli ami dell’ancoretta…

<Eccolo, è vicino.. Questa volta ha la bocca aperta… Occhio agli ami…> Fiato sospeso… Temo si slami il pesce, temo si rompa qualcosa e altrettanto fortemente temo si piantino gli ami nelle mani nude di Jaco!

Jaco però, ha già reso possibile questi miracoli, ha nervi saldi, quando è il momento allunga le mani e afferra la mandibola! Apro l’archetto e lo aiuto… E’ preso. E’ preso! Presooooooooooooooooooooo!

Siluro_Pietro_Invernizzi_Light

Siluro a spinning in Po. Pescando aspi!

Ci abbracciamo! La lotta epica è durata tra i 25 e i 30 minuti, cronometrati.

Il pesce è adagiato in una spanna d’acqua, non può allontanarsi ma respira tranquillamente, e anche noi possiamo tirare grandi respiri di sollievo! Grande successo! Finalmente.

Siluro a spinning in Po. Pescando aspi!

Siluro a spinning in Po. Pescando aspi!

Facciamo un po’ di foto e lo lasciamo andare. Siamo in basso Po, come abbiamo detto altre volte, qui il contenimento non ha più senso, anzi… ormai sono una risorsa. La lotta al siluro ormai si gioca altrove, molto più a monte.

Guardiamo le foto e commentiamo l’impresa. Poi io mi sdraio su un tronco, guardo stormi di uccelli volare alti nel cielo, chiudo gli occhi, ascolto l’acqua muoversi calma e decisa e mi addormento. Dormirò un’ora. Dormirò in pace con il mondo.

Il siluro e il pescatore

Il siluro e il pescatore

Quando mi sveglierò tornerò al fianco del mio amico, impagabile e incomparabile compare di pesca di una vita, il sole si affretterà a nascondersi incendiando il cielo di toni caldi, mentre la superficie del fiume si tingerà di scuro. Noi ridendo e scherzando prenderemo diversi altri aspi, un po’ di tutte le taglie; solo quando il cielo sarà ormai scuro e i nostri piedi ormai completamente assiderati dopo ore a mollo nell’acqua, solo allora torneremo a casa. Torneremo a casa a rivivere ricordi fantastici e a sognare la prossima avventura!

Rock’n’Rod

See You Spoon

In Rod We Trust

 

20 Comments

  • pescatore ha detto:

    Bellissimi aspi, ma il più grosso quant’era ? un metro?

  • MARCO ha detto:

    Come sempre impeccabile Pietro,la lotta con il glano dev’essere stata (come da racconto)fantastica chapeau……
    Ci si vede a Vicenza Domenica?

  • Booom! ha detto:

    Quindi avreste portato a riva un siluro da 1.80 con una 6’6″ finesse…in 30 minuti? Io i complimenti ve li faccio, siete veramente dei pescatori!

    PS: stiamo ridendo da quando abbiamo letto il report, ciao buona pesca!

    • pietro invernizzi ha detto:

      Proprio così. Anche se una Nrx 822 per quanto da 5/16 non è una canna propriamente “finesse”.

      Fa piacere che ridiate… Aggiungo che non è neppure la prima volta. Non è consigliabile, è molto difficile e estremamente rischioso…Non era neppure intenzionale. Ma è successo. Hai problemi a crederlo? Il problema è tuo. Ridi se ti fa piacere 😉 L’importante è che pescare ti renda felice. Buona… Giornata!

  • Booom! ha detto:

    Capita di prendere un 230 al primo lancio, capita di portare a riva in pochi secondi un 160 ecc..la lista è lunga, ma con altra attrezzatura. Capita anche di impiegarci un’ora con una 1oz e mezza e technium 0,30 per un 180. La pesca è bella anche per le sue stranezze, per alcune di queste non si ha “problemi” a crederle, si ha solo la certezza di sorridere anche nel sentirle raccontare davanti ad una griglia dopo la 5a birra. 5a si fa per dire, così come per finesse dal momento che (senza voler disquisire sulla terminologia) le canne con grammatura da 1/16 o 1/8 fino a 5/16 (addirittura 1/2), anche americane, normalmente sono identificate per le tecniche finesse, poi uno le utilizza come vuole anch’io passeggio sulle rive del Po con attrezzatura leggera, quando mi va di farlo.

    • Pietro Invernizzi ha detto:

      Carissimo “senza nome”,
      ripeto, sei libero di credere a ciò che vuoi, ci mancherebbe…
      Noi pescando aspi ne abbiamo attaccati ormai parecchi di siluri piuttosto grossi, quasi tutti hanno rotto, come è logico, ma questo è già il secondo che portiamo a riva con successo! (L’altro due anni fa era 190, prima anche un 140).

      Sinceramente ti auguro di vivere una bella avventura come la nostra prima o poi, magari quel giorno ripenserai al tuo sarcasmo e ti renderai conto di aver sbagliato 😉

      A presto,
      Pietro.

  • fabio zuanon ha detto:

    “BOOM”…prima di tutto, posso dire che ero presente mentre Pietro effettuava la cattura del siluro, che posso confermare era oltre i 180 cm. Non capisco perché rispondi firmando con uno pseudomino….visto che snoccioli commenti grondanti di competenza ed esperienza, potresti fare ancora più bella figura dicendo chi sei! E visto che , nella palese polemica mirata, non dici cose senza senso e hai una certa competenza in fatto di attrezzature e conoscenza del siluro sai benissimo che le variabili sono tantissime e diverse da cattura a cattura; spot, stagione, condizioni di corrente e pesce diverso da un altro pesce a parità di peso e misura ecc ecc ecc ecc ecc….questa tua conoscenza della materia è un ulteriore conferma al fatto che per ragioni tue vuoi polemizzare.

  • Booom! ha detto:

    Probabilmente lo pseudonimo è irritante, ma non cambia nulla per quel che mi riguarda pubblicare un’avventura su internet è come raccontare una trombata agli amici, non fa parte dei miei princìpi. Ma non sono qua a insegnar la morale a nessuno semplicemente ho detto la mia sul vostro racconto, volete chiamarla polemica? Mi dispiace che sia intesa così. Pace fratelli vi lascio ai vostri racconti.

    • Pietro Invernizzi ha detto:

      Volevo lasciar correre e non rispondere. “Pace fratello”.
      Ma non ci sto, comodo tirare un pugno e andare via, senza dire chi sei e auspicando la pace…
      Se hai pazienza un minuto, per amore del confronto tra uomini, ti dico come la vedo.

      Per me raccontare un’avventura su internet è un modo per condividere una grande passione, perché non c’è felicità senza condivisione. Per me raccontare un’avventura su internet è il piacere di scrivere articoli che possano intrattenere altri pescatori con belle foto, battute ed esperienze, scegliendo con gusto le parole. E’ uno scambio costruttivo tra vecchi amici e nuove conoscenze. Amo leggere riviste, articoli e storie di pesca, vedere foto e filmati di pesca, così spero di contribuire anche io a questo flusso di comunicazione.

      “Dire la propria” è lecito, ma tu, che ti nascondi dietro l’email “sesese@tim.it” e come nick usi “booom!” non “dici la tua”… Insulti. Sei oggettivamente polemico. Dare del bugiardo infatti è insultare e farlo in modo anonimo è anche vigliacco.
      Di certo non sai che né io né Jacopo né l’amico Fabio (che ti ha risposto e che è un grande esperto di pesca al siluro che quel giorno era con noi sul fiume) NON mentiremmo mai su una cattura! Non lo faremmo perché siamo onesti, perché non avremmo nessun interesse e nessun piacere a farlo. Commisero chi nella vita deve mentire sulle proprie avventure di pesca.

      E’ assurdo il pubblico di pescatori in internet oggi… vedo gente che applaude catture fatte in zone di divieto o in periodo di divieto, altri che si scandalizzano per pescatori che padellano in laghetto pronta pesca e magari non sanno distinguere un’iridea pollo in fiume da una marmorata, altri ancora che sparano misure a caso per bullarsi, tutti che fanno i professori, pochissimi che fanno autoironia, pochi cercano il confronto, tutti cercano l’auto-affermazione… Certo, anche a noi fa piacere sentirsi dire “bravo”, non ne abbiamo mai fatto mistero, piace mostrare la propria cattura quando ci rende orgogliosi… ma deve essere lecito e corretto il modo in cui la si è ottenuta.
      Forse dovrei essere fiero che ai tuoi occhi di pescatore esperto, questa mia cattura sembri impossibile, è la riprova di quanto è stata straordinaria!
      Forse dovresti farti due domande su cosa ti ha spinto a commentare così…

      Noi siam qui con la voglia di divertirci con la pesca e di promuovere un modo di pescare sempre più consapevole e sostenibile… commenti come i tuoi rattristano e tolgono la voglia di andare avanti, ma per fortuna sono molti di più quelli che ci apprezzano e ci stimolano a continuare.

      A presto. Il mio augurio resta il medesimo: ti auguro di vivere una cattura straordinaria come la nostra prima o poi, magari quel giorno ripenserai al tuo sarcasmo e ti renderai conto di aver sbagliato.

      A presto,
      Pietro.

  • Luciano ha detto:

    Complimenti ragazzi vi sento in gamba!

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