Finalmente si avvicina il weekend di Pasqua e mi tormento se lavorare anche il Venerdì o meno.
Sento un po’ che aria tira in giro – chiamo Pietro e mi dice che ha una mezza idea di andare sul Sesia proprio Venerdì.
Dilemma risolto.
Decidiamo per un appuntamento onesto ma non troppo ( circa le 4.50 sotto casa mia ) – e poi via a tutta birra verso il nostro fiume.
Le condizioni meteo non sono granchè – è prevista una bellissima e ventilata giornata di sole: il rischio è di incontrare acqua di neve e poca attività sul fiume.
Decidiamo di fare l’alba in uno spot basso cercando di insidiare la regina – e poi alle prime luci di cominciare a salire e capire a seconda delle condizioni che approcio seguire.
Arriviamo al primo spot che l’orizzonte già sta schiarendo – dovevamo partire probabilmente 20 minuti prima per poter pescare questi attimi tanto brevi quanto vitali.
Ci avviciniamo allo spot come dei navy seals – peschiamo la prima pool a distanza di pochi passi – non fiatiamo – non tocchiamo acqua – non facciamo rumore.
Pietro con un cenno mi fa capire che andrà a pescare in alto la testa della pozza io decido di cambiare esca e di insistere su questo spot.
Il sole comincia a farsi vedere – ogni minuto che passa cambia la luce.
Dopo aver provato ondulante e minnow decido che è il momento di provare con un esca siliconica.
Prima di lanciare la faccio nuotare di fronte ai miei piedi – è di dimensioni generose ma ci credo di brutto.
Lancio di fronte a me e lascio affondare.
Poi comincio a recuperare lento lento – con numerosi stop – cercando di far ballare l’esca sul fondo della lama.
Ad un certo punto dopo uno stop sento assenza di peso in canna – faccio una mezza ferrata e sento che c’è !
Non la vedo bene ma salta come una pazza in mezzo alla pozza – un bel pesce forse sui 50 – forse un pochino meno.
Cerco di recuperare – ma mi sento insicuro per via della mancata ferrata – lei continua a saltare e io sbaglio a non abbassare il cimino ed accelerare il recupero.
All’ennesimo salto si libera.
Cominciamo bene.
Rilancerò ovunque per diversi minuti ma niente.
Raggiungo Pietro e racconta che anche lui ha avuto il suo attacco – non l’ha vista ma per come pescava e per la botta che ha sentito mi dice che era un bel pesce.
Il sole si fa vedere – il vento si alza – l’acqua è freddina e non vediamo attività.
Proviamo un altro spot che in passato ci ha regalato tantissime emozioni ma non vediamo muoversi niente – l’attività è drammaticamente a zero.
Cominciamo a pensare già che probabilmente quei maledetti 20 minuti in più all’alba potevano fare una bella differenza – ma non ci perdiamo d’animo – subito in macchina e subito nuovo spot.
Peschiamo, peschiamo, peschiamo, peschiamo il niente.
Sempre più sole – sempre meno attività.
Incontriamo Matteo – lui ha fatto un paio di iridee più a monte anche lui in prima mattinata.
Proseguiamo anche noi – un po’ demoralizzati – ma sempre concentrati.
Arriviamo in una pool e vediamo un gruppetto di iridee svogliatissime, uscite da una qualche riserva, seguire le nostre esche e rifiutarle all’ultimo.
Lanciamo di tutto.
Niente.
Saliamo ancora un po’ e decido di andare sul classico – ardito 12 bianco.
Lancio pescando la corrente di fronte e proprio agli ultimi giri di mulinello sento una botta inconfondibile – pochi minuti ed ecco il primo pollo della giornata – una bellissima iridea sui 40cm.
Foto di rito e via libera.
Tolto il cappotto si pesca più rilassati – Pietro segue a breve la mia performance ed è ciccio-iridea anche per lui.
Torniamo sui nostri passi – cambio esca e provo a pescare bene il fondo lama.
Metto su il waxwing – lo recupero in modo irregolare per cercare di smuovere dall’apatia qualche bel pesce.
Ecco che al primo lancio vedo un missile argentato partire dalla corrente e inseguire la mia esca fino a pochi metri da me.
Non mi muovo – non penso – non respiro.
Rilancio esattamente nel posto giusto: più a monte, dove un recupero lento lento lento avrebbe portato la mia esca di fronte alla mia preda.
Ecco che mi avvicino – ecco che la sorpasso – ecco che si gira e afferra l’esca e … c’è !
Nonostante la stazza la porto a riva facilmente – misurerà 59 cm – record iridea in fiume per Anonima Cucchiaino.
Foto e rilascio anche per lei.
Nel frattempo si è fatta una certa – andiamo a raggiungere Savino e Matteo al ristorante per lauto pasto e riposo.
Mi sento con Ilaria – la mia metà migliore – e le racconto delle nostre catture… <Tutti pesci pollo insomma!> – mi fa lei al telefono – io rido e confermo – fiero che lei sappia già parlare la nostra lingua.
Nel pomeriggio non succede niente di particolare – un po’ di nuvole ci fanno sperare in un abbattimento della temperatura e una ripartenza dell’attività. Niente.
Peschiamo gli affluenti in scenari davvero mozzafiato – ma anche nella più sexy delle buche non vediamo muoversi una pinna.
L’ultimo spot sarà la confluenza di un affluente con il Sesia – risaliamo pescando ogni corrente ed ogni sasso. All’ultima cascata – pescando con un classicissimo martin 12 riuscirò a tirare fuori una piccola fario d’immissione – ultimo pesce della giornata… niente agnello, solo polli per Pasqua!
Decidiamo con Pietro che è inutile accanirsi – ci incamminiamo verso la macchina e via a Milano.
Rock’n’Rod
Le iridee le butta dentro l’ Svps così grosse o scendono da qualche riserva ?
Comunque sia bei pesci.
ciao
Ciao Pescadur, l’svps immette iridee, ma quelle così grosse vengono da altre riserve 😉 A presto!
Avevo paura che la fanteria dell’Anonima Cucchiaino avesse abbandonato il Sesia….altro bel racconto…..in un luogo da favola….
Ciao
Simone
Ciao Simone! La Serie B ogni tanto si ricorda di far parte della gloriosissima Anonima Cucchiaino e ci onora della sua presenza 🙂 E quando lo fa comunque, a modo suo, spacca!
…anche se vedo che si dimentica di rispondere ai commenti 🙂
A presto!
Rock’n’Rod
Che acqua in quegli affluenti!!!
Io il Martin 12 non lo lancio neanche nel più grosso dei miei fiumi 🙂
Sono davvero belli 😉 Pensa che parlando di rotanti, noi usiamo anche il Martin 20 🙂
A presto Mimmus! Rock’n’Rod
Bravi ragazzi, come sempre un bel report!
Anch’io mi sono affacciato sul Sesia River durante le vacanze ma con 24h di ritardo e qualche decina di chilometri più a monte rispetto a voi.
Mi sono trovato nella stessa situazione: pinnuti piuttosto svogliati e nascosti; ho fatto a piedi oltre 10km di fiume e ho catturato solo qualche fariozza d’immissione (alcune piuttosto rovinate stile riserva NoKill).
Per fortuna, sulla via del ritorno è arrivata l’unica trota “selvaggia” della giornata: un bell’ibrido sulla 40ina, raro rappresentante del DNA marmo in alta quota, che mi ha rallegrato la serata!
Ne approfitto per ringraziarvi ancora una volta per i vostri report che mi danno il coraggio per affrontare le lunghe settimane milanesi in attesa del weekend successivo “on the rod”!
Ciao Diego! Grazie mille del bellissimo commento! Ci fa davvero molto piacere sapere che ti piacciono i report e che suonano la carica per altri pescatori!
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Applausi per l’ibrido! A presto!
Rock’n’Rod
Appena iscritto alla newsletter, complimenti per il blog (è a voi che mi ispiro per il mio, ma ci vorrà un’eternità prima di raggiungere questi livelli 🙂 ) e complimenti per tutte le vostre catture.
Conosco bene lo spot delle prime due foto, per come stanno andando le cose ultimamente è un miracolo che siate riusciti a sentirci qualcosa, ma il quasi brutto tempo che ha fatto a Pasqua deve aver mosso un po’ le acque 😉
Grande Lone Angler!!!
Speriamo di continuare a leggerti!!!
E magari prima o poi ci incrociamo in fiume 😉
Rock’n’Rod