Sono in quattro e uno di loro fa il batterista. Sono stati per almeno un decennio gli idoli delle teen ager di tutto il mondo e saranno per sempre ricordati come i Fab Four. Esatto, avete indovinato: sono i soci fondatori di Anonima Cucchiaino!. Quelli che vedete qui sopra in fotografia, invece, sono i Beatles, uno dei tanti gruppi musicali nati nel Regno Unito negli anni Sessanta. Bene: i Beatles amavano pescare. E anche Vladimir Putin. E Paris Hilton. E un sacco di altre persone famose di cui potrete conoscere l’elenco – e vedere le fotografie – proseguendo nella lettura di questo post.
They are four, and one of them is a drummer. They have been for at least a decade the idols of teenagers around the world, and will forever be remembered as the Fab Four. That’s right, you guessed it : they are the founding members of Anonima Cucchiaino! What you see in the picture above, however, are the Beatles, one of the many bands born in the Uk in the sixties. The Beatles loved to fish. And even Vladimir Putin does. And Paris Hilton too. And a lot of other famous people of which you will learn the list continuing to read this post (that’s written just in Italian, sorry. So: let’s copy, paste, and help yourself with Google Translate 😉 Or just enjoy the pictures, that require no translation).
Il mondo dei personaggi famosi a pesca è vasto. Non c’è ambito dell’agire umano che abbia prodotto celebrità in cui non si nascondano pescatori. Veri appassionati o solo frequntatori occasionali di mari e fiumi, maniaci della lenza o semplici “turisti” dell’attività alieutica.
MUSICISTI
Fra i musicisti, oltre ai Beatles, un appassionato pescatore è il chitarrista Eric Clapton, abile nel fare volteggiare la coda di topo quanto a fare suonare le sei corde delle sue Fender. E circolano immagini di Bob Dylan a pesca durante una pausa di una turnèe italiana. L’Italia della canzone si difende, schierando fra i pescatori dall’ugola d’oro il grandissimo Drupi, artista della pesca al barbo e autore di capolavori come Piccola e Fragile.
POLITICI
Divisi sull’opportunità di un intervento armato in Siria, Obama e Putin sono accomunati dalla passione per la pesca, anche se intesa in modo diverso: Putin è pescatore di luccio, e orgogliosamente mangia quel che pesca, mentre Obama è sostenitore del fly fishing e del catch and release. Si tratta di una passione, quella per canne e mulinelli, che alla Casa Bianca ha radici antiche: Truman era pescatore, così come Roosevelt e Jfk.
Guevara e Castro furono iniziati al Big Game e alla traina d’altura da Ernest Hemingway, appassionato di caccia al marlin nella “sua” Cuba. E all’amore per la pesca non sono immuni nemmeno le donne: la ultra conservatrice statunitense Sarah Palin in campagna elettorale si fece fotografare mentre pescava in Alaska. La signora Margaret Thatcher si limitò invece a definire la pesca “un virtuoso hobby per uomini”, non mancando però di fare visita ai pescatori professionisti con l’avvicinarsi delle elezioni. Più antica e autentica è la passione di Carlo d’Inghilterra, principe del Galles, dimostrata da alcune immagini giovanili, e Winston Churchill, che anche in riva al fiume si presentava in abiti borghesi.
SPORTIVI
Fra i calciatori, sono pescatori appassionati l’attaccante svedese Zlatan Ibrahimovich – che a ogni cambio di casacca trasloca le sue canne da surf casting da una città all’altra – e l’ex portiere del Milan, Sebastiano Rossi. Completano la rosa dei calciatori/pescatori il tedesco Miro Klose, l’attaccante Edinson Cavani, e i difensori Andrea Ranocchia e Walter Samuel. Un vero pescatore, abile in tutte le tecniche, è l’ex campione del mondo MotoGp Casey Stoner, che ha sempre indicato la pesca come “vera e più antica passione”, superiore persino a quella per i motori. Sempre nel mondo dei paddock si segnala il direttore tecnico di F1 Ross Brawn. Nel golf, sono pescatori Tiger Woods e Mark O’Meara. E scrive il suo nome nell’albo d’oro degli sportivi pescatori anche il campione di pugilato George Foreman, che nonostante le mani grosse e nodose se la cavava con nodi, ami e lancio.
Un discorso a parte merita il tennis: fra i primi 20 giocatori nel ranking mondiale, ben tre sono fanatici di pesca in mare. Anzitutto il numero uno, Rafa Nadal. Il suo amore per il bolentino è tale che passa volentieri i brevissimi periodi di riposo a calare piombo e ami dalla murata di qualche barca. Bolentinista è anche il ligure Fabio Fognini, mentre il francese Jo-Wilfried Tsonga ama lo spinning in acque salate. Fra i campioni del passato si segnala la grande passione alieutica di Michael Chang – astuto nell’ingannare le trote in torrente come gli avversari in campo – che prestò la propria immagine per campagne di promozione della pesca sportiva negli Usa. Fuori dai primi 20 del mondo, ma comunque in grado di esprimere un tennis efficace ed elegante su ogni superficie di gioco, sono anche gli stessi membri di Anonima Cucchiaino. Bravi ragazzi.
ATTORI
Legendaria è la foto di John Belushi scattata all’abla, con indosso una maglia dei Black Flag, mentre mostra felice un grosso pesce appena preso all’amo. Ma il compianto John – che a pieno titolo siede nel Pantheon dell’Anonima Cucchiaino – non è il solo attore di Hollywood che passava ore sulla riva di mari e fiumi. Kevin Costner è un ottimo lanciatore a mosca e l’intero cast maschile del film In mezzo scorre il fiume (fra cui Brad Pitt) seguì corsi di fly fishing prima del ciak.
Sempre per ragioni professionali si è avvicinato alla pesca a mosca l’attore Ewan McGregor, che ha dovuto imparare a lanciare per girare la pellicola Salmon Fishing in The Yemen. Da allora, la canna da mosca fa parte del set da viaggio dell’attore, amante dei lunghi viaggi in motocicletta e più in generale delle attività all’aria aperta. Completa il novero degli attori malati di pesca anche Tommy Lee Jones. Fra le attrici si segnalano invece Jane Fonda e la super star della tv statunitense Oprah Winfrey, entrambe stregate dalla coda di topo.
IN ITALIA
In Italia la pesca sportiva non è diffusa come nei Paesi anglosassoni e di conseguenza sono meno numerosi anche i personaggi famosi che la praticano. Fra gli ambasciatori dell’attività alieutica – oltre a Sebastiano Rossi e Fabio Fognini – si segnalano il conduttore Carlo Conti e il cantante Marco Masini. Grande pescatore a mosca è poi l’attore Antonio Albanese.
QUELLI CHE NON TI ASPETTI
Chiunque prima o poi nella vita ha pescato un pesce. Magari da piccolo in gommone, oppure durante il viaggio di nozze in qualche spiaggia esotica. Così, vagando per il web, ci si può imbattere in immagini di “pescatori per caso” più o meno credibili, che mostrano felici il pesce preso con lenze preparate da altri. Fra questi si inserisce senz’altro il caso di Paris Hilton, che già in passato aveva dimostrato il proprio amore per la vita selvaggia facendo costruire una cuccia a due piani con aria condizionata per il suo cane. Diverso è il caso del giovanissimo cantante Justin Bieber: pubblicamente si presenta come bambino monello amante della moda ma nel privato – da buon canadese – è un appassionato pescatore.
p.s. Se ci siamo persi qualche personaggio famoso amante della pesca, SEGNALATECELO QUI SOTTO NEI COMMENTI! Sarà nostra premura cercare una sua fotografia “in azione” e inserirla il più velocemente possibile nella fishing hall of fame di Anonima Cucchiaino!
Puoi seguire le scorribande alieutiche di Anonima Cucchiaino anche su Facebook: clicca QUI poi metti “Mi Piace”
Rock’n’Rod
Articolo molto divertente! Tra i calciatori pescatori c’è Angelo Palombo, accanito pescatore marino, incontrato da un mio amico in un negozio di pesca di Genova, e poi anche il leggendario Stan Laurel, di Stanlio e Olio!
Grazie mille per la segnalazione Andrea, ci mettiamo subito in cerca delle fotografie e presto aggiorneremo la galleria di immagini!
Grazie a voi per le letture che proponete sul web!
Poi c’è il grande Ighli vannucchi, calciatore non celeberrimo ma pescatore PRO! 😉
Questo report è sicuramente curioso e divertente, ma anche impegnativo nel ricercare le foto dei personaggi famosi. Però tutto questo mi porta a riflettere ed affermare con certezza che la pesca oramai è diventata solamente esclusiva per persone d’elite e costoro non fanno niente (o quasi) per tutelare i pesci, le acque e i Pescatori (non a caso ho messo la P maiuscola), ma sfruttano l’icona della pesca per aumentare la loro notorietà e il loro profitto, magari utilizzando il potente mezzo della beneficenza.
Questo fenomeno sicuramente non fa bene al mondo pesca e per chi si vuole avvicinarsi, non solo perché il costo per andare a pescare (intendo attrezzature, viaggi o giornate per pescare e luoghi) è spropositato per i più, aggravato dalla crisi socio-cultural-economica, ma soprattutto il fenomeno della “pesca d’elite” porta a creare riserve esclusive e costantemente ripopolate e quindi le acque libere diventano territorio di nessuno con la conseguenza di abbandono, depauperamento e incuria. Senza andare troppo lontano da Milano, come Rivolta e Spino d’A. dove un tempo rappresentavano i templi della pesca, ora costituiscono luoghi dove poter scaricare ogni nefandezza possibile in acqua o sul territorio. Ad esempio lanche trasformate in discariche urbane oppure possenti fiumi piastrellati da inutili e orribili prismi. Dove un tempo (parlo di 2-3 anni fa!) in una bella e gratuita riserva no kill regnavano trote iridee, fario e salmerini, ora è diventato solamente uno scarico urbano e un luogo alla mercè di tutti. E ce ne sarebbero di esempi da fare….come il N. Martesana…ma lasciamo stare.
“I problemi che assillano i nostri fiumi sono tanti, così come sono tanti i corsi d’acqua abbandonati al proprio destino, costretti a subire l’umiliazione dell’indifferenza di chi ha causato o permesso il loro degrado. Cattive gestioni lassismo e incuria sono sotto gli occhi (o quasi) di tutti, ma lo status quo sembra, purtroppo , immodificabile” (centro comitato Adda: fatti non p…chiacchiere – articolo su mondo pesca)
Va bene certe volte la goliardia, l’ozio o il vagheggiare, ma perché nessuno, o solo pochi, si interessano sui reali problemi e si spreca sempre il fiato inutilmente su argomenti futili? (ma questo non vale solo per la pesca, ahimè).
Secondo me, bisogna smetterla di pensare: “non pesco più qui, vado da un’altra parte”.
Ecco, forse, da voi, grandi apologeti dell’Alieutica, avrei preferito vedere un reportage su questi luoghi abbandonati da dio.
Oppure un report sull’antiquariato della pesca, ad esempio parlare delle vecchie glorie del passato come i vecchi plughi, canne o i mulinelli d’epoca: l’Abu Cardinal made in sweden, il mitico mitchell e meeps, passando per l’Italia con l’alcedo, l’ofmer, il cargem, zangi, coptes (dove una volta eravamo sì i migliori in tutto) o che dire dell’artiglio, del gioiello con ingranaggi in legno frutto dell’intelligenza umana, per non parlare dei primi mulinelli della pesca come l’Illingworth…. bello, bellissimo da vedere in foto…figuriamoci da palpeggiare mentre si evocano i grandi ricordi, pensando e dicendo..”chissà quanti lucci, quanti salmoni ha tirato su!” Forse così, seguendo le orme del mitico GDB, rifiutiamo e disertiamo “nel modo più assoluto di andare in caccia in zone –addomesticate-, nei laghetti, nelle riserve costantemente ripopolate o in tutte quelle acque dove il “vero” comportamento del pesce è falsato” e dedichiamo più tempo, forza ed energie per le acque pubbliche e far diventare la pesca veramente democratica e poter tramandare questa passione alle prossime generazioni, proprio come recita un famoso murales delle coste calabresi: “PESCARE E’ UN DIRITTO”
Best,
M.
Spinning Brugherio
Ciao Manolo, grazie per il tuo contributo, come sempre.
Solo alcune osservazioni:
1) abbiamo fatto, facciamo e faremo report e articoli (il più possibile approfonditi e documentati) sulle condizioni delle nostre acque interne e sugli aspetti ecologici della pesca. anzi, l’attenzione per l’ambiente è uno degli aspetti della nostra passione a cui teniamo di più. tanto è vero che tutti noi ci adoperiamo in modo attivo (anche nel mondo reale e non solo online) per migliorare le condizioni dell’ambiente acquatico
2) la nostra sensibilità agli aspetti ecosistemici e ambientali non ci impedisce di trattare anche gli aspetti più divertenti e diportistici della pesca che, per la maggior parte di noi, è una passione, non un mestiere. siamo pescatori, non assessori con delega all’Ambiente della Provincia di Monza e Brianza
3) non penso che se Rafa Nadal pesca a bolentino alle Baleari questo comporti automaticamente un danno per i canali di Brugherio
4) analogamente, non ritengo probabile che se Eric Clapton nel 1976 ha pescato una trota a mosca, questo si traduca necessariamente una peggiore gestione delle secche nel Naviglio Martesana nel 2014
5) se conosci situazioni di grave degrado delle acque interne segnalacelo (magari documentando la tua segnalazione), oppure ancora meglio: scrivi tu stesso un post assieme agli amici di Spinning Brugherio, giraci il link e noi lo condivideremo sul nostro gruppo Facebook.
Franco di Anonima Cucchiaino
Ciao Manolo,
mi unisco a Franco nel ringraziarti per il tuo intervento e di aver ricordato, magari a chi ci legge per la prima volta, quali solo le criticità e le emergenze del mondo della pesca. Hai ragione a lanciare questi allarmi e, come ribadito da Franco anche noi lo facciamo spesso con articoli di denuncia, articoli di approfondimento, interventi diretti non solo on-line ma anche con impegni personali sul campo.
Grazie anche del consiglio su altri possibili articoli.
Tuttavia noi pensiamo che anche articoli “leggeri” come questo facciano 100% parte del nostro modo di vedere la pesca, infatti per diventare pescatori sensibili e “sentinelle ambientali” bisogna prima avvicinarsi ed appassionarsi alla pesca divertendosi! Immagina di andare da un ragazzino e raccontargli i problemi dell’inquinamento delle acque, delle specie in estinzione o della secca della Martesana… secondo te si interesserà alla pesca? Immagina invece di dirgli “tutti vanno a pescare, anche chi non penseresti… da Hemingway a Rafa Nadal a Ibrahimovic… E Paris Hilton prende più pesci di quello che pensi… c’è un mondo da scoprire nella pesca… ” Probabilmente lo avrai incuriosito e magari in un altro articolo potrà capire qual’è la vera pesca e quali sono i suoi valori più profondi.
Non solo… da questo articolo “leggero” si potrebbero trarre mille conclusioni profonde ed interessanti: la pesca che unisce i popoli, la pesca al di là di distanze politiche e culturali, la pesca tra rivoluzionari e capitalisti… Churchill e Che Guevara, Obama e Putin…
Infine il fascino storico di una raccolta di momenti in cui anche veri “famosi della terra” sono stati come noi, con la canna da pesca in mano! Non solo politici o sportivi ma niente meno che i Beatles e chi sa quanti altri… Dove tu hai visto una distanza io vedo un terreno comune, qualcosa che ci unisce o che può unirci.
Vorrei dirti in amicizia: combattiamo con ardore le nostre battaglie ma non smettiamo di divertirci e di parlare della pesca come una cosa bella!
A volte serve il peso di un jig di piombo, a volte la leggerezza di un’imitazione di chironomo! 🙂
A presto, ROCK’N’ROD
Pietro
p.s. Anche se il discorso che fai è valido, attento che salmerini ed iridee vicino a Milano stonano parecchio con la tua crociata per la tutela dell’ittiofauna e del suo ambiente 😉
p.p.s. Bella la citazione della nostra foto al murales di Crotone!
Sono d’accordo con voi, che questo metodo è uno dei miglior modi per far avvicinare un ragazzino alla pesca, ma questi personaggi, proprio per la loro disponibilità economica e della loro notorietà, potrebbero tutelare maggiormente le acque, ad esempio, M. Lippi potrebbe lanciare una campagna di tutela e sviluppo del mar Mediterraneo visto che oltre il 95% degli stock ittici è ipersfruttato e quindi rischio di esaurimento. (http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/italia-il-mare-dei-furbi-dilaga-la-pesca-di-frodo.aspx).
O comunque rappresentare i pescatori ricreativi sia in acqua dolce che in quella salata, proteggerci giusto per evitare i casi simili a Mr. Planet. Oppure famosi direttori di giornali e tv, aziende, negozianti pesca potrebbero, anziché far vedere documentari in giro per il mondo, ripopolare, curare, gestire, educare e finanziare le nostre acque.
Il problema è che non siamo rappresentati da nessuno a livello istituzionale, siamo soli.
Ma che senso ha far avvicinare il ragazzino alla pesca, tramite anche queste persone, per poi scoprire che non c’è più pesce, che le acque sono deturpate, o inaccessibili per il costo economico?
Dove sono e cosa fanno queste persone famose per la pesca di fronte a questo scempio? http://www.ilcittadino.it/p/notizie/cronaca_basso_lodigiano/2014/01/09/ABZ7nocD-plastica_roggia_soffocata_dalla.html
http://www.ilcittadino.it/p/notizie/cronaca_basso_lodigiano/2014/01/16/ABoVNqeD-moria_muzza_pesci_nella.html
http://www.ilcittadino.it/p/notizie/interni/2014/01/22/ABTqTNgD-roggia_vecchio_idrocarburi_nella.html
Un altro articolo che vi consiglio, se non lo avete letto, è quello di Cerboni su “la pesca mosca e spinning” n°5 nov-dic 2013…(che spiega cosa devono fare i pescatori per avere un maggior peso politico).
Posso essere d’accordo, con Pietro, che “salmerini ed iridee vicino a Milano stonano parecchio” capisco che sono specie d’alta quota, ma visto che hanno regolarmente deposto le uova, tutelarle significa dare un impulso a quanto sostengo e cioè che solo i pescatori e non la fipsas hanno una visione diversa sul come tutelare le acque del piano. Esempio: le fario e coregone trovato nel Martesana.
Saluti,
M.
S.B.
Bello. mi sembra che mancano dall’elenco Toldo, ex portiere, e l’ex capitano della nazionale di calcio inglese John Terry