Skeleton Cup. I nostri quattro giorni di Spinning in mare!

Skeleton Cup - Anonima CucchiainoNon mi sarei aspettato che quattro giorni sulle coste della Calabria potessero essere tanto strepitosi! Anonima Cucchiaino ripudia l’agonismo alieutico, ma Skeleton Cup non è agonismo, forse è una gara di pesca, ma certamente è un raduno di pescatori. E’ l’esperienza forte dello spinning in mare, è la condivisione di un sistema di valori! Il catch and release consapevole, la pesca con artificiali, la fiducia reciproca, la ricerca costante per migliorarsi, la condivisione dei piaceri che pescare ci regala, al di là della pesca stessa: albe, tramonti, notti insonni, panini improbabili, le risate, i caffé, mettere i waders alle 4 di mattina ancora bagnati dalla sera prima, scoprire posti nuovi, esche nuove, credere nell’impossibile, vivere a frizione stretta e sognare con la frizione aperta.

Alba da ricordare!Alle 4 già in piedi, wazzup conferma che il compare Anonimo è sveglio.never too early! Fishing TIme! Precisi e radiosi siamo ad Orio al Serio, l’aereoporto dei milanesi poveri, e voliamo con un aereo bestiame di Ryan Air, la compagnia aerea dei poveri. Un po’ stropicciati ritiriamo la nostra Nissan Merda, un’autovettura esclusiva che ci aspetta all’aereoporto d’arrivo: Lamezia Terme!
Pierluigi, il nostro uomo all’Havana, il ProStaff G-Loomis, uno degli organizzatori Skeleton, il celebre Calabrian Angler, ci aspetta a Catanzaro Lido: strette di mano e pacche gioviali, ma noi siamo un po’ intontiti dalla notte quasi insonne. <Caffé?>
Caffé, caffé doppio, bombolone alla crema, sfogliatella, coso-morbidoso-zuccherato-enorme-ripieno-di-crema, succhini di frutta, rigorosamente alla Pesca.

L’Anonima Cucchiaino fa capire subito che a sbranare non teme nessuno!
Fear No Breakfast!

rapala spinning mareSono le 10.30, mentre ci mettiamo i waders iniziamo a svegliarci davvero, rendendoci conto che non siamo più a Milano.
L’organizzazione ci presta delle canne strepitose: GLX 803s JWR da 5/8oz con stradic 5000FJ per me, NRX 843 Inshore da 3/4oz con Aero Spin Ci4+ per Francis… facciamo il punto sugli artificiali, la cassetta base dello spinner marino: un paio di popper, un paio di walkin’the dog, un paio di stickbait (lipless lunghi), un paio di long jerk (per intenderci i Max Rap 17, o i Vendetta, o i Mommotti etc. etc.) qualche minnow allungato meno estremo, un paio di metal jig con amo singolo robusto (in caso sia richiesto lancio lunghissimo o ci sia mangianza di tunnidi sotto riva), infine qualche esca da Spigola (o Branzino che dir si voglia), come shad di gomma con testina piombata, minnow snodati da 7 o 9 cm. spinning mare

Camminiamo tutti e tre sulla spiaggia dorata, bardati come dei guerrieri dello spinning… sabbia fine ed un mare immenso color turchese innanzi a noi. Cielo azzurro e sole caldo, è ufficiale siamo in Caraibìa! A Milano piove e fa freddo. Il Sud ha tanti problemi, è vero. Ed è evidente guardando a certi scempi di edilizia o alla spazzatura diffusa dove meno dovrebbe esserci… ma il Sud è anche maglietta maniche corte a Novembre e un mare da far invidia al mondo intero!

rapala spinning mareSiamo alla foce di un torrentello che snoda una lingua di sabbia nel mare limpidissimo, con l’acqua alle ginocchia su questa “flat” calabrese. Iniziano i lanci, l’obiettivo dichiarato dall’ottimo Pierluigi è la mitologica Leccia Amia, forse il più bello tra tutti i pelagici.
Alla mia sinistra ho Francis e Pierluigi, tutti e tre lanciamo più lontano che possiamo con frustate secche sopra la testa. Recuperiamo veloci i nostri artificiali sotto il pelo dell’acqua, con jerkate ora lunghe e decise, ora corte ma in rapida successione. Mi guardo intorno e penso di essere in Paradiso, temo che non vedrò un pesce in quattro giorni, ma sono felice di essere qui con due amici su chilometri di spiaggia deserta a lanciare e sognare catture da leggenda. Una Amia… chissà come tira una Amia in canna… con la forza di mille trote immagino…
In fondo al finale ho un Saruna 125 color sardina che saetta come pesce foraggio impazzito, è a circa 15 metri da me quando un gorgo si spalanca alle sue spalle e una scia di piccole onde a “V” inizia a seguire l’esca… tutti l’abbiamo visto… tremo, accelero il recupero, lo rallento, jerko… non succede nulla… l’esca è ormai sul bagnasciuga, un’esplosione di spruzzi e gorghi saluta l’esca ormai sulla sabbia… il pesce ha seguito fino alla fine. Per zeus se era un pesce grosso! Francis subito lancia il suo Goliath, una stickbait, in traiettoria di quella sagoma in fuga… due giri di manovella e vediamo la sua canna ricevere una botta tremenda! Anche lui ha ferrato potente… nulla. Maledizione aveva montato un’esca da scogliera con ami circle hooks… Di nuovo il mare piatto e il sole. Pierluigi non ha dubbi: era una amia a due cifre! Over 10kg.
L’Anonima ha rischiato di iniziare la Skeleton Cup con il botto! Una grande Amia alle 10.30 del primo giorno… una storia da leggenda.

g-loomis glxDopo questa iniezione di adrenalina la fiducia in Pierluigi e nello spinning marino da riva non ci ha più abbandonato! Abbiamo pescato senza posa! Sbacchettando a destra e a manca le “nostre” monopezzo (dopo moltissime ore consecutive a lanciare e jerkare capisci perchè usare canne corte e leggere… o sei Bruce Lee, oppure ti conviene avere un attrezzo che non ti spacchi le braccia e la schiena!). Il Calabrian Angler è stata la migliore delle guide possibili, estremamente competente e preparato, esageratamente gentile e disponibile! Il suo essere “pro” era evidente ad ogni cambio di spot: “adesso conviene andare in quel posto là e provare i serra…” ed eccoci davanti a mille piccoli serra bastardi che non si allamano. “Adesso che fa buio e c’è scaduta conviene andare a quell’altra foce e provare la spigola…” ed eccolo allamare quasi subito una spigolotta, mentre io e Francis cappottiamo serafici. “Ecco che ora conviene tentare il barracuda all’alba…” E qui cappottiamo tutti ma un altro spinner salpa un barracuda. “Tentiamo la amia in un altro posto”…e il mio walkin’the dog porta a spasso una grossa schiena scura a fior d’acqua, purtroppo senza attacco. spigola branzino g-loomis
Insomma con lui niente è per caso, anche se la fortuna ha sempre un ruolo chiave nella nostra passione, le sue scelte sono ponderate da anni di pesca, esperienza e statistiche.

Professionisti della cena! Pro staff @ dinner! Fear No GrigliataLa prima sera però abbiamo preso parecchio, ognuno di noi ha preso: insalata di polpo e patate, alici sott’olio, alici fritte, fiori di zucca fritti, linguine ai calamari, pepata di cozze, grigliatona mista, fritto misto dello Ionio… vinello e caffè! Quando ho provato ad estrarre la carta di credito ho visto il terrore negli occhi dell’esercente: “Nooooo! Noi quelle non le prendiamo…” Mi scuso per l’offesa e pago contante, lo scontrino è solo un’idea platonica, forse anche per questo il banchetto luculliano costa solo 20 euro!

pizza e kebabTutti gli altri pasti, compreso quando abbiamo mangiato panini a pranzo, hanno mantenuto lo stesso tenore e l’ospitalità calabrese si è dimostrata proverbiale! Pierluigi si è sentito minacciato dalla nostra supremazia di pro-staff della cucina, così una sera ha ribadito il suo ruolo con una pizza al kebab e cipolle: standing ovation!

Non aprite quella porta: il fetore vi travolgerà! L’ospitalità calabrese la riconosci anche dal fatto che nessuno si è mai lamentato dei miasmi di waders marci, dell’odore di due uomini consunti da 20 ore al giorno di pesca che usciva dalla stanza numero 13 dell’Hotel 4 Lampioni…
Anzi ci hanno lasciato le chiavi dell’hotel e accesso libero al buffet della colazione 24 ore su 24, macchina del caffé inclusa.

colazione paste cannoliUna mattina, Pierluigi dopo aver pescato 20 ore con noi e 4 ore con altri ragazzi venuti dalla Puglia si è ritirato e noi siamo rimasti soli ad affrontare la giornata di pesca. Vento forte, un ponente a più di venti nodi. Francis ed io, da veri duri, sappiamo subito quali sono le priorità in questi casi di emergenza: colazione con le paste al bar del paese!
Rinfrancati da tonnellate di zucchero e sorsi di caffè, abbronzati e pasciuti, decidiamo di pescare nuovi lidi. Con Google Maps individuiamo un tratto di costa che dovrebbe essere riparato dal vento e che presenta anche due piccole foci una vicino all’altra! Il meteo, l’orario, e le lezioni di Pier, ci suggerisco l’obiettivo: Leccia Amia.
La Nissan Merda vola e noi, trasudanti baldanza, gongoliamo all’idea di una cattura fatta in autonomia. Lo spot mantiene la promessa, è sexy quanto basta, c’è anche un cane rognoso molto affettuoso che ci accompagna nell’azione di pesca. L’acqua cristallina è torbida solo in prossimità della piccola foce, al terzo lancio: c’è! C’è! C’è! Grande Francis! Un Max Rap ha fregato una baby-leccia amia! Foto di rito e pesce libero… ma noi insceniamo un’esultanza da stadio! E’ una cattura studiata, ricercata, per noi vale un trofeo! Una mini leccia, una grande gioia! Grazie Skeleton Cup!leccia amia rapala spinning
Nello stesso spot altre 3 baby lecce amia, questa volta in acque limpide, seguono a razzo e poi schifano i miei artificiali! Perbacco!
La sera ci spostiamo sull’altra piccola foce vista con Google Maps, in un contesto più urbano… vediamo molte cacciate di predatori su pescetti, cefali in adunanza, cefali in salti acrobatici. Nel buio della notte vedo una spigolona sui 70cm cacciare quasi in spiaggia, cefali da mezzo chilo schizzano fuori dall’acqua a ventaglio… lancio subito uno shad di gomma da 8cm e recupero lento: ba- ba- bam! Niente… recupero la gomma scivolata sulla punta dell’amo! Sigh! Non vediamo più cacciate… andiamo a nanna alle 2.00am Appuntamento con Pier alle 5.45, sveglia alle 4.45. Domani è l’ultimo giorno! alba sul mare

Io parto forte: esco dall’hotel lasciando accanto alla tazza vuota del caffé cellulare e chiavi della macchina… Porta chiusa alle spalle: tiro giù dal letto l’amabile gestore che mi apre la porta. Il sonno che manca si fa sentire… Anche la Nissan Merda parte fortissimo: due chilometri di strada ed è gomma a terra. Come due meccanici di formula uno, però fatti di molto oppio, montiamo lo ruotino di scorta senza quasi parlare, come fosse la cosa più normale del mondo.
Ancora un’alba sulla spiaggia. E’ lunedì, ultimo giorno, Milano lavora nel freddo e nella pioggia. Qui in Caraibìa siamo in t-shirt e ci godiamo il sole!
Niente pesci, solo seppie avide che provano attacchi invano sui nostri minnow. Decidiamo di riprovare il tramonto nella piccola foce delle grandi spigole.

Dangerous spinning! Durezza.Anche questa sera è il festival delle cacciate… adrenalina a mille. Armo il piccolo minnow snodato che mi suggerisce Pierluigi. Vedo cacciata, cerco vendetta: lancio. Il tifo è tutto per me. Si accendono i riflettori, si ode in lontananza la sigla di “giorni di gloria” infatti si squarciano le acque dietro il mio trecciato teso, saltano i cefali intorno al finale in fluorocarbon, addenta il minnow la Regina della foce, sua maestà la Spigola! Botta in canna a pochi metri da noi… niente.
“Tra la leggenda e il rimpianto c’è il tempo di una ferrata sbagliata.” (Anonima Cucchiaino dixit).

Porconi si sprecano come se non ci fosse altro verbo nel cielo.
Le cacciate sono finite. Devo aver punto la regina che fomentava quel delirio.
Sono gli ultimi lanci. Sono teso come un violino su un traliccio dell’alta tensione. Sento qualcosa: ferro secco! La canna si piega, parte anche la frizione! I due compari esultano e incoraggiano: “non forzarla”, “dai grandissimo”, “evvai!”… ma l’euforia dura molto poco… vediamo che quell’argento nell’acqua non sono squame di regina… semmai è il re di tutti i cefali, il grande infame muggine ha fatto la famosa “abboccata con l’occhio”! Ovvero ho strappato un cefalone! Foto ironica e melancolica. Ore 5pm. Ultimi 5 lanci.
Con Pierluigi c’è ancora tempo di chiacchierare in auto, due ore di storie di pesca: dai tonni in kayak alle trote in torrente… mille spunti di riflessione, anedotti e condivisioni… poi sono solo abbracci e saluti con il nostro mentore, il nostro vate dello spinning marino! cefalo muggine spinning

Barbon Air ci riporta a Milano pieni di sbadigli, sabbia nelle scarpe, salsedine, soddisfazioni, una nuova grande amicizia, tante esperienze, nuove nozioni e belle promesse. Sole e mare, albe e tramonti, risate e ricordi che danno senso alla vita.
Grazie Francis per aver insistito che andassimo! Grazie Pierluigi di tutto! Complimenti a GLoomis-Skeleton Cup per la meravigliosa iniziativa, speriamo di tornarci l’anno prossimo!
ROCK’N’ROD

Tutti i dettagli della Skeleton Cup che si è appena conclusa e le classifiche finali su fish with g-loomis.

#anonimacucchiaino

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