Il mare è pieno di pesci. Ma è anche grande. E i pesci hanno le pinne per girarlo in lungo e in largo. I pesci ci sono, lo so, ma ho passato l’ultimo mese a documentarmi sullo spinning salso, leggendo voracemente tutto quanto trovassi in rete e no. Attrezzatura, tecniche, condizioni meteo migliori eccetera. L’unica cosa su cui tutti concordano è che lo spinning salso è una fabbrica di cappotti che neanche la Monclaire…
Ma la pesca è dedizione e sacrificio, e visto siamo nati per patire, patiamo. Facendo queste considerazioni scendo lungo una scogliera a picco sul mare. Sono in pesca per le 19 e inizio a lanciare a raggiera. Dopo l’ultimo tentativo in luglio, ho fatto qualche acquisto e provo il nuoto di tutti i miei nuovi gioiellini. Long jerk, casting jig, saponette e popper. Uno più bello dell’altro. Sono felice come un bambino a cui si aprano davanti le porte di Disneyland, ma manca qualcosa: i pesci. L’acqua è mossa, torbida e c’è una corrente incredibile, tanto che vedo sfilami sotto i piedi una sfilza di meduse abastanza enormi che viaggiano a velocità supersonica. Il tempo passa e non vedo neanche un inseguimento dietro le mie esche, i livelli di credenza nella mia azione scendono inesorabilmente, oggi a Disneyland c’è fila per tutte le attrazioni: due palle! Alla fine mi decido a tenere il jig monoamo, forse anche perché riesco a spararlo sulla luna e pescare più acqua possibile. A un certo punto, a metà recupero, sento una mangiata. Ferro e il pesce ci resta. Non tira tanto e per questo immagino che sia una pechia palestrata, un serrano body builder oppure un’occhiatina che ha vinto le gare di tiro alla fune a scuola. Arriva sotto velocemente e lo vedo bello lungo per il peso: un barracuda! Lo salpo e sono veramente felice della cattura, il mio primo barracuda. Cercato, studiato e sudato. Piccolo a dir la verità perché sarà stato tra i 55 e i 60 cm, un cucciolo di barracuda si, ma pur sempre un cattivo predatore. Guardo un pochino i denti paurosi che anche un esemplare così piccolino sfodera e la livrea essenziale e minimalista. Lo libero dopo un paio di foto al volo in bilico sulla scogliera. Pesco ancora un pochino e sento un’altra mangiata ma non riesco a ferrarlo. Smetto di pescare conscio di non poter chiedere molto altro agli dei della pesca dopo la grazia ricevuta.
Rock ‘n’ Rod!
dove lo hai pescato???
Ciao lino, l’ho preso vicino a Noli, sulla riviera ligure di ponente.
Bella…L’Anonima salt water sta carburando!!
Grande Jaco
Più che di carburazione, col senno di poi, posso dire che si è trattato di una bella grippata…
Anche se è davvero un baby-cuda è comunque un bellissimo esordio salt water! Grande Jaco!
Speriamo che i Big onorino i nostri sforzi congiunti dalla prossima settimana all’Elba ; )
Manca pochissimo per l’Elba. L’impegno sarà enorme, le sveglie suoneranno a ogni ora della notte, la ricerca non conoscerà posa, i metalli martelleranno i marosi barrosi e le plastiche sonderanno le profondità. Le fidanzate ne gioiranno sicuramente… Saranno due settimane epiche. Speriamo di non tornare con la caudale tra le gambe…
Decisamente un cucciolo per la sua specie, ma una cattura fondamentale per poterci credere…
Come proseguono le catture in SW? Son proprio curioso
Purtroppo moooooooooooooolto a rilento…
credo si tratti di aluzzo (aka luccio di mare)
è stata anche la mia prima cattura in mare e l’avevo confuso anche io per un barra-portachiavi
si sa, l’emozione della prima cattura
cmq complimenti per il blog, molto piacevole e a tratti esilarante
edo
Ciao Edoardo, grazie mille!
Per quanto riguarda la cattura ho sentito pareri discordanti, alcuni sostengono si tratti di barracuda e altri di luccio di mare. Io non ho ben capito come si distinguono ma l’unica cosa che ti posso dire è che le striature erano molto più visibili dal vivo ma per uno scherzo della macchina fotografica è risultato molto più argentato… Comunque sia è vero, mi sono emozionato un sacco malgrado la taglia ridicola!!!